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Illeciti ambientali sulle coste: in Puglia le violazioni maggiori

Il nuovo report Mare Monstrum 2023 di Legambiente

Pubblicato da: redazione | Mar, 5 Settembre 2023 - 08:44

Cemento illegale, inquinamento, maladepurazione e pesca di frodo mettono sotto scacco il mare italiano e le aree costiere. Sono ben 19.530 i reati ambientali accertati nel 2022 lungo le coste italiane, con un +3,2% rispetto al 2021, mentre gli illeciti amministrativi, 44.444, sono cresciuti del 13,1%. Diminuiscono invece, anche se di poco (-4%), il numero delle persone denunciate e arrestate (19.658) e in maniera più significativa quello dei sequestri (3.590, con una riduzione del -43,3%).

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Sommando reati e illeciti amministrativi in Italia è stata accertata, grazie a oltre un milione di controlli (esattamente 1.087.802, +31% rispetto al 2021) svolti dalle capitanerie di porto e dalle forze dell’ordine, una media di 8,7 infrazioni per ogni chilometro di costa (erano state 7,5 nel 2021), una ogni 115 metri. È quanto emerge, in sintesi, dal nuovo report Mare Monstrum 2023 di Legambiente che raccoglie dati e numeri del 2022 sul mare violato e minacciato dalle illegalità ambientali, diffuso alla vigilia dell’anniversario della morte di Angelo Vassallo, il sindaco pescatore di Pollica brutalmente ucciso il 5 settembre 2010 per il suo impegno per la tutela del mare e delle coste del Cilento contro speculazioni e illegalità.

La classifica sugli illeciti ambientali sulle coste Il 48,7% dei reati del report Mare Mostrum 2023 è stato accertato nelle quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa, con la Campania che guida la classifica nazionale con 3.345 reati (pari al 17,1% del totale nazionale), seguita da Puglia (2.492 reati), Sicilia (2.184), Lazio (1.741) e Calabria (1.490 reati). La Toscana è in sesta posizione come illeciti penali (1.442), ma è al secondo posto dopo la Campania come illeciti amministrativi (4.392), seguita dalla Sicilia (4.198 illeciti e ben 8.712 sanzioni). Per quanto riguarda la classifica delle infrazioni per chilometro di costa, la Basilicata si conferma la prima regione come numero di reati e illeciti amministrativi accertati (32,7 per ogni chilometri) seguita quest’anno dall’Emilia-Romagna con 29,1 infrazioni (era al quarto posto nel 2021), dal Molise (28), dall’Abruzzo (27,8) e dal Veneto (24 reati e illeciti amministrativi per ogni chilometro).

Il problema cronico della maladepurazione La maladepurazione resta una delle principali emergenze croniche da affrontare. Ancora oggi, infatti, sono quattro le procedure d’infrazione decise dall’Unione europea e attive nei confronti dell’Italia in tema di collettamento, fognatura e depurazione. Nelle scorse settimane, dopo mesi di inspiegabili ritardi, è stato nominato il nuovo commissario straordinario per la depurazione: a lui Legambiente chiede continuità col lavoro fatto dal precedente commissario, un piano nazionale per la depurazione con più risorse economiche e il completamento veloce degli interventi sulla rete. Focus sui prodotti ittici sequestrati Nel 2022 sono state oltre 400 le tonnellate complessive di prodotti ittici sequestrati, quasi 1.097 chilogrammi al giorno. La Sicilia primeggia con oltre 129 tonnellate, mentre le prime cinque regioni (Sicilia, Puglia, Liguria, Veneto e Toscana) coprono oltre il 76,3% dei sequestri effettuati lo scorso anno. Se leggiamo il dato per chilometro di costa, in testa ci sono Veneto e Liguria, rispettivamente con oltre 188 e 120 kg per chilometro di costa, mentre saltano agli occhi regioni con importanti tratti costieri e numeri di prodotti ittici sequestrati molto al di sotto della media nazionale, pari a 54 kg per chilometro.

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