“Il caso denunciato da una paziente oncologica, che, insieme ad altri pazienti è stata sottoposta all’iniezione del radiofarmaco ed ha atteso al gelo, ad una temperatura di 15 gradi, per quattro ore, prima di essere informata che la pet-tac era fuori uso, riapre la piaga di un macchinario inaffidabile, spesso rotto e sottoposto a continui e costosi interventi di manutenzione”. Accade all’oncologico di Lecce, a denunciarlo Paolo Pagliaro, capogruppo in Consiglio regionale de La Puglia domani, intervenuto sul caso in seguito all’episodio che ha visto, evidenzia “persone immunodepresse esposte al rischio di gravi complicanze e infezioni, quando già dal giorno prima si sapeva che il macchinario era rotto e non vi era alcuna certezza che potesse essere riparato in tempi brevi”.
“Già ad inizio aprile scorso – prosegue – avevo segnalato il problema, quando la stessa pet-tac era in riparazione ormai da un mese, privando i pazienti della possibilità di eseguire in loco un esame insostituibile per rilevare anomalie di tessuti e organi in tempi brevi, con la massima accuratezza e con minore assorbimento di radiazioni. Agli utenti, dunque, non restava che un’alternativa: pagare per sottoporsi all’esame in una struttura privata o fuori provincia, con enormi disagi. All’epoca la Asl di Lecce si affrettò a ridimensionare il problema, precisando che le urgenze e i follow up erano comunque garantiti” – conclude.
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