A Bari il tasso di lavoro nero negli autolavaggi è al 70%. È quanto emerso nell’ambito delle attività di contrasto al lavoro sommerso e di tutela delle condizioni di sicurezza sui luoghi di lavoro nel settore degli autolavaggi, nel mese di agosto il personale dell’ITL di Bari ha ispezionato 7 aziende, in collaborazione con i militari del NIL (Nucleo tutela lavoro).
Entrando più nel dettaglio, in sette aziende sono stati trovati al lavoro 25 addetti di cui 18 senza alcuna tutela. Dei 25 lavoratori occupati ben 18 erano “in nero”, di cui 2 extracomunitari privi del permesso di soggiorno. Inoltre, sono state accertate anche 16 violazioni in materia di salute e sicurezza: mancata redazione del DVR (documento valutazione rischio), mancata istituzione del Sevizio di prevenzione e protezione, mancata formazione ed informazione e sorveglianza sanitaria per i lavoratori occupati.
Gli ispettori hanno disposto la sospensione di 5 delle 7 attività imprenditoriali oggetto di verifica, per aver impiegato un numero molto alto di personale “in nero” (oltre la soglia del 10% dei lavoratori presenti) e per gravi violazioni in materia di sicurezza. Inoltre, dai controlli sono emerse irregolarità amministrative, concernenti la tracciabilità del pagamento delle retribuzioni e la registrazione delle ore di lavoro. Al termine delle verifiche sono stati deferiti all’autorità giudiziaria 5 datori di lavoro per i reati previsti dal Testo Unico in materia di sicurezza e dal Testo Unico per l’immigrazione.
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