Nei primi sei mesi dell’anno si registra una sola apertura commerciale ogni due chiusure probabilmente a causa della frenata estiva che raffredda il clima di fiducia. Il dato di agosto evidenzia una valutazione abbastanza pessimistica sulla situazione economica in Puglia, sia da parte dei consumatori ma soprattutto da parte delle imprese per le quali, segnala Istat, l’indice (circa due punti di riduzione) si colloca ai minimi negli ultimi 10 mesi.
‘Se il trend non dovesse cambiare – spiega Benny Campobasso, presidente Confesercenti Puglia – entro la fine dell’anno potrebbero sparire altri negozi. Un tessuto produttivo – quello delle pmi del commercio al dettaglio – che si impoverisce sempre di più: in prospettiva, più che a una rigenerazione urbana assisteremo ad una vera e propria degenerazione urbana’.
Anche a livello generale il quadro è alquanto incerto perché i dati recenti confermano che l’economia europea è entrata in una fase di stagnazione, le stime sul Pil italiano del secondo trimestre hanno evidenziato una crescita che resta vicina a zero e le indagini congiunturali del mese di luglio suggeriscono che anche il terzo trimestre non è partito bene.
‘La prossima manovra di bilancio – aggiunge Campobasso – dovrà affrontare alcune sfide centrali, concentrando le risorse da un lato a favore dei redditi delle famiglie, e quindi dei consumi, e dall’altro sostenendo le piccole imprese, quelle maggiormente colpite dalla crisi energetica e dalla stretta sul credito, con interventi che ne favoriscano la competitività ed in un quadro normativo che non le penalizzi come avviene da decenni’.