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Bari, corso Italia visto dagli occhi di una ex residente: “Indegno”

Da oggi il via ai lavori per le recinzioni

Pubblicato da: Samantha Dell'Edera | Mar, 29 Agosto 2023 - 11:25

“Io non sono di Bari vecchia. Sono nata e cresciuta al Libertà, proprio dietro Corso Italia, vicino al Redentore. Quando andavo alle scuole medie, ricordo che su Corso Italia stazionavano i così detti “carri della Ferrovia”. Me lo ricordo bene: una lunga, lunghissima serie di carri, con i cavalli attaccati uno dietro l’altro, proprio sotto i binari della Appulo-Lucana. Una lunga fila che arrivava fino alle scale del sottopassaggio di via Quintino Sella. Da ragazzina pensavo che l’odore degli animali, intenti a mangiare nei sacchi di iuta attaccati al muso, fosse la puzza peggiore del mondo. Non sapevo quali puzze, ben peggiori, sarebbero arrivate col tempo”. Inizia così un lungo racconto, diretto al sindaco Antonio Decaro, sul degrado di corso Italia, scritto da Rita Lopez, ex residente del Libertà.

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“Pensavo che camminare con il mio zainetto pieno di libri sulle spalle, su quel marciapiede, cercando di evitare, come in uno slalom, gli escrementi dei cavalli, fosse la cosa più schifosa che potesse capitarmi. Una maledizione. Non immaginavo certo che sarebbe stato possibile uno schifo ben peggiore di quello – continua Lopez –  Mai Corso Italia aveva raggiunto un livello di degrado come in questi ultimi anni. Mai mi è capitato di vedere una strada più brutta di questa. So che conosce bene lo scempio che i residenti sono costretti a sopportare davanti agli occhi, quotidianamente”.

“Non ha certo bisogno che io le elenchi il mare di immondizie, e cibo, e rifiuti ingombranti, e siringhe, che insozzano il marciapiede come in una delle peggiori favelas di Rio de Janeiro – prosegue –  Non ha certo bisogno che le descriva il tanfo insopportabile di urina e di escrementi (non di cavalli questa volta) dei poveri disperati che là stazionano 24 ore su 24. In Corso Italia non disponiamo solo di un mare infinito di immondizie e rifiuti ingombranti, per cui scandalizzarci. Abbiamo molto di più: uomini e donne che là, sotto i binari sopraelevati, mangiano, dormono, si ubriacano, si drogano, si prendono a sprangate, fanno sesso a cielo aperto”.

“Le parlo col cuore in mano perché io, di lei, ho tantissima stima e ritengo che sia il miglior sindaco che questa città abbia avuto, almeno da quando io ricordi. Abito a Roma da innumerevoli anni ma seguo costantemente gli enormi progressi che Bari, la nostra città, ha raggiunto durante tutto il periodo del suo incarico. Il mese scorso sono venuta qui con mia figlia. Era sera. Siamo passate da Corso Italia e lo spettacolo davanti ai nostri occhi era indegno. La sa una cosa? Mi sono sentita profondamente a disagio. Mi sono vergognata. Vivere nello squallore non è decoroso. Né per i residenti, né per quei poveri disperati. Vivere nel degrado non è giusto. Per nessuno. Anche qui ci sono i turisti. I b&b prolificano ovunque, nel Libertà. Hanno fatto b&b in buchi di sei metri quadri, anche senza finestra. Hanno fatto b&b nei sottani. B&b nelle palazzine fatiscenti. E i turisti? Anche qui, cosa penseranno?”.

“Amo profondamente questa città. Amo profondamente questo quartiere. Qui ho i ricordi più belli e struggenti della mia vita. Il Libertà è un quartiere di gente dal cuore grande. È il quartiere operaio dei nostri nonni e nonne e padri e madri, che hanno lavorato una vita intera alla Manifattura dei Tabacchi. È il quartiere più popoloso, più variopinto, più multietnico di Bari. Prendiamocene cura. La stessa cura che dedichiamo al centro storico e al salotto di vie scintillanti che lo circonda”, conclude.

Intanto da oggi in corso Italia sono iniziati i lavori delle Fal per la sistemazione delle recinzioni per impedire il parcheggio selvaggio e lo stazionamento di senzatetto.

Nel tratto di circa 570 metri di lunghezza, compreso tra la Chiesa del Redentore ed il varco di ingresso del parcheggio di RFI, sono state effettuate le operazioni di pulizia e bonifica, propedeutiche alla installazione di basi in cemento tipo New Jersey alte un metro, su cui saranno posizionate griglie alte circa due metri. La recinzione ha lo scopo di scongiurare eventuali danni all’infrastruttura del viadotto e di preservare la sicurezza della circolazione ferroviaria, in attesa di realizzare, in quella zona, la nuova fermata Libertà, la cui progettazione è stata affidata da Fal all’architetto Stefano Boeri. I lavori per l’installazione della recinzione termineranno ad ottobre prossimo ed il costo dell’intervento a cura di Fal è di 220mila euro.

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