“Io sono pugliese e vorrei davvero proteggere la mia terra, ma il turismo oltre a valorizzare il territorio deve anche essere fruibile da tutti. Oltre alla mancata gita, la cosa peggiore è stata la disinvoltura e spregiudicatezza del linguaggio del personale, quando per giustificarsi ha detto “i disabili si, ma non quelli così”. Le parole sono importanti, dal linguaggio parte il pensiero e di conseguenza le azioni. Non è più tempo di sorvolare”. Così su Facebook Anita Pallara, 34enne barese, affetta da atrofia muscolare spinale e presidente dell’associazione ‘Famiglie Sma’.
Anita ha raccontato quanto accaduto in Salento quando si è recata a Santa Maria di Leuca per chiedere se poteva salire su una barca per una escursione. E le hanno detto di si. Ha pure pagato la gita, ma una volta che si è presentata al punto dell’attracco lei e i suoi amici si sono resi conto che la barca non era accessibile. E il capitano ha detto: “Noi i disabili così non li carichiamo”. “Ti vanti di essere le Maldive del Salento – sottolinea Anita all’Ansa – e non fai attenzione ai turisti, neanche nell’uso del linguaggio. Dire ‘disabili così’ è veramente molto molto discriminatorio, oltre che offensivo. Tra l’altro la barca era sovraffollata, c’era tantissima gente e mi domando quale sia il livello di sicurezza e chi lo controlli”. (foto facebook)