Il bimbo di 2 anni che ha rischiato di annegare in una piscina gonfiabile a Monopoli è fuori pericolo. Lo racconta Amo Casamassima, il gruppo social che ha ricostruito anche gli attimi del salvataggio. “Il piccolo di poco più di un anno e mezzo e la sua famiglia erano in villeggiatura per qualche giorno nelle campagne di Monopoli, in una villetta nel cui giardino era presente una piscina gonfiabile – si legge nel racconto – nel primo pomeriggio il piccolo sfugge per un attimo allo sguardo dei genitori e cade nella piscina restando sott’acqua inerme per qualche secondo, senza più respirare perdendo anche conoscenza. I genitori appena realizzato quanto stesse avvenendo si catapultano presso la piscina tirandolo fuori ma il bimbo purtroppo non dava più segni di vita”.
“A quel punto interviene il nostro concittadino che attirato dalle urla e intuendo che qualcosa di brutto stesse avvenendo scavalca in un lampo una siepe per arrivare prima – continua il racconto – strappa il bimbo dalle braccia del papà adagiandolo per terra e comincia immediatamente a praticare un massaggio cardiaco e conseguente respirazione bocca a bocca, insistendo finché il piccolo non da segni di risveglio, infatti il piccolo ad un certo punto sputa il cibo che aveva mangiato e l’acqua che aveva bevuto. Dopo alcuni minuti dalla chiamata sul luogo è accorso il personale del 118 che ha trasportato il piccolo in condizioni critiche all’ospedale San Giacomo di Monopoli. Successivamente è stato necessario trasferirlo intubato all’ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari dove viene ricoverato per tutte le cure ed i controlli del caso. Il bimbo è stato sottoposto ad ulteriori accertamenti per scongiurare la presenza di possibili danni neurologici riportati a causa della mancanza di ossigeno. Oggi fortunatamente non è più in pericolo di vita ma senza l’intervento del nostro concittadino probabilmente non ce l’avrebbe fatta. La Polizia ha acquisito le testimonianze dei presenti al momento dell’incidente e sta indagando su quanto accaduto per stabilirne le eventuali responsabilità”.
“Tutta la storia ci è stata raccontata da alcuni testimoni perché il nostro concittadino ha preferito restare nell’anonimato, per la verità avrebbe voluto che noi non scrivessimo neanche questo post, ma ha salvato una vita umana ed una famiglia intera da una tragedia già scritta grazie alla sua freddezza e generosità – conclude il lungo post – In questo mondo pieno di brutte notizie invece ci viene normale evidenziare una bella storia di altruismo e coraggio, la cui diffusione (non richiesta dall’interessato) non toglie nulla alla nobiltà del gesto e a chi l’ha compiuto, anzi magari potrebbe contribuire a contagiare altri a un po’ di bontà e slancio verso il prossimo, noi crediamo che ogni gesto di bontà è giusto e normale che venga sempre portato a conoscenza di tutti”.