E’ finita ieri la settimana clou dell’estate: la settimana di Ferragosto. Non c’è stato, come previsto, a livello turistico nessun sold out sia a in Italia che in Puglia. Per il weekend lungo di cinque notti, dall’11 al 16 agosto, Confesercenti aveva stimato 17 milioni di presenze turistiche, per il 60% italiane nelle strutture ricettive ufficiali. Numeri in crescita quindi rispetto alle ultime settimane, ma certo nessun sold out: nel periodo centrale delle vacanze degli italiani sono numerosissime le località turistiche che hanno registrato un aumento delle prenotazioni, ma su livelli lontani dal “tradizionale pienone” di metà agosto.
La Puglia, assieme alla Valle d’Aosta, la Liguria, il Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Toscana, Marche, Abruzzo, Calabria, Sicilia e Sardegna, è tra le regioni con i tassi di occupazione superiori al 90%. Per le rimanenti nove regioni la saturazione media oscilla tra il 78% e il 90%.
È quanto emerge dal consueto monitoraggio realizzato dal Centro Studi Turistici di Firenze per Assoturismo Confesercenti sulla disponibilità ricettiva presente sui diversi portali di prenotazione online. Il tasso medio di occupazione dell’offerta si attesta al 90%, oltre un punto in meno rispetto al 2022 anche se per effetto del calendario il ponte di Ferragosto 2023 durerà un giorno in più.
Per il ponte dall’11 al 16 agosto (5 notti) la saturazione dell’offerta oscillerà tra il 94% delle località dei laghi e l’80% delle località termali. Per le località marine in media si registra un calo di circa 4 punti e un punto percentuale per le località dei laghi. Le strutture delle aree rurali/collina e di montagna registrano circa 3 punti in meno rispetto allo stesso periodo del 2022. Per le città d’arte l’occupazione media si ferma all’82% contro l’84% dello scorso anno, mentre le strutture delle località termali salgono all’80% con un incremento di circa un punto.
Un andamento differenziato emerge anche dai tassi di occupazione rilevati per le principali riviere. A fronte di un leggero incremento della saturazione dell’offerta ricettiva delle riviere del Sud e delle Isole, emergono valori di stabilità per la Riviera Adriatica Veneta, del Conero e della Costa Smeralda. In leggera flessione i tassi di saturazione rilevati per tutte le altre riviere, con un calo più marcato per la Riviera Romagnola.