“Le meduse sono utili all’ecosistema. La presenza di meduse è un vero e proprio segnale “pungente” di quanto l’essere umano stia esagerando nell’alterare l’ecosistema terrestre, causando la creazione di un mare di meduse piuttosto che un mare di pesci. Le meduse sono tra gli esseri viventi più antichi comparsi sulla Terra e svolgono un ruolo ecologico vitale: fungono da filtro per l’acqua e sono un importante anello della catena alimentare”. A scrivere un lungo post è il circolo Legambiente di Manduria, condannando pesantemente la pratica di prendere le meduse e farle seccare al sole.
“Molti, tra adulti e bambini, si divertono a “pescarle” con un retino e poi le lasciano morire davanti agli occhi di altra gente… ignorante, che si diverte davanti a tale scempio. Altri, invece, usano secchiello e paletta per ucciderle direttamente. Scene di ordinaria follia. E pensare che il mare è il loro habitat naturale, e non il nostro. Detto ciò, arriva però il Codice Penale. Ed è un arrivo piuttosto salato, che tende a salvaguardare la vita della medusa stessa. Infatti, l’Articolo 544 ter richiama tutti quei bagnanti “noncuranti” di altre specie animali e li avverte forte e chiaro. L’articolo in questione afferma che: “Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da tre mesi a diciotto mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro. La stessa pena si applica a chiunque somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate ovvero li sottopone a trattamenti che procurano un danno alla salute degli stessi. La pena è aumentata della metà se dai fatti di cui al primo comma deriva la morte dell’animale”.
“Quando vi passa per la testa di giocherellare con le meduse, di “torturarle” o di farle sciogliere al sole, ricordatevi, che gli animali non sono un gioco, ma una “componente” del sistema globale come lo siamo noi esseri umani – concludono da Legambiente – La conoscenza è la chiave per superare la paura verso le meduse, magnifici animali che fluttuano a pieno diritto nel loro mare. Quando riconoscete una specie di medusa innocua provate ad osservarla da vicino, molto spesso tra i suoi tentacoli possono trovarsi altri organismi come piccoli crostacei o pesci”.
I rimedi per la puntura da medusa: La prima regola da osservare quando si viene punti da una medusa è: niente panico! Se siete al largo cercate di raggiungere la riva (o la vostra barca).
Una volta raggiunta l’acqua bassa bisogna sciacquare la zona del contatto con acqua salata, per asportare più residui urticanti possibile. Grattare o strofinare la pelle potrebbe portare al risultato opposto. A questo punto il bruciore dovrebbe passare da solo, nel giro di qualche ora, ma si può alleviare con un gel astringente al cloruro di alluminio, acquistabile in farmacia. Meglio ancora sarebbe immergere l’area interessata in acqua calda a 40-50°C per circa 20 minuti, questa operazione discioglie le tossine. Evitate ogni altro “rimedio della nonna”. Se insorgono altri sintomi come sudorazione, confusione, vertigini, difficoltà nella respirazione, mal di testa, nausea, vomito o eruzione cutanea diffusa è meglio chiamare subito il 118 perché si potrebbe manifestare un shock anafilattico. Evitare di esporre l’ustione al sole per qualche giorno limiterà la formazione della cicatrice. (foto facebook)