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Il racconto di un’emigrata al Nord: “Bari? Bella solo in apparenza”

Dalle strade "impregnate di sporcizia" alle giostrine rotte, la testimonianza

Pubblicato da: Francesca Emilio | Dom, 13 Agosto 2023 - 10:44
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“Bari? E’ bella si, ma solo all’apparenza: nelle strade periferiche c’è troppo degrado”. A raccontarlo a Borderline24 è una cittadina barese che vive ormai da diversi anni al Nord Italia ed è recentemente tornata nel capoluogo pugliese per effettuare alcuni servizi, approfittando del periodo per poter visitare la città.

“Mi sono trasferita al Nord ormai 10 anni fa – spiega – una scelta difficile, ma che ancora oggi rifarei. In Puglia ci sono tornata diverse volte, ma a Bari città non ci mettevo piede da parecchio. Se ne parla tanto bene, ma da quello che ho potuto vedere non è tutto oro quello che luccica. Il centro della città risplende ed è da cartolina, su questo non c’è nulla da dire: ci sono tanti turisti, non la ricordavo così, ed è un aspetto tanto bello, ma basta girare l’angolo e spostarsi nelle strade più periferiche per vedere solo degrado e abbandono” – spiega.

Dai rifiuti accatastati anche sotto le finestre degli appartamenti, alle strade “impregnate di sporcizia”, ma non solo, anche auto e monopattini che “sfrecciano” selvaggi, incuranti dei pedoni e degli autisti e luoghi che, in alcuni casi, evidenzia, sembrano in “totale stato di abbandono”. “Ho fatto una lunga passeggiata approfittando dei servizi da portare a termine – ha proseguito – e mi sono ritrovata a vivere sensazioni belle, per alcuni versi, ma brutte, per altri. Sono andata via da Bari per trovare maggiori sbocchi lavorativi, ma anche perché volevo dare un futuro migliore ai miei figli, con più opportunità, figli che, quando sono andata via, non avevo ancora, perché vivevo una vita così stressante, che non ci riuscivo proprio. Oggi, quando mi confronto con le amiche che vivono a Bari, mi rendo conto di aver fatto la scelta più giusta perché, anche solo comparando i programmi, mio figlio è più avanti rispetto a quelli che studiano qui. Ma non è solo questo, perché può trattarsi di un caso relativo alla scuola o alle maestre. Bari è cambiata tanto, ma per certi versi sembra uguale a com’era, con l’aggravante dell’essere più caotica” – sottolinea.

A “sorprendere” la donna, oggi mamma di due figli, lo stato di degrado e sporcizia in cui vertono alcune zone. “Sono passata in via Dante – prosegue – uno scempio totale. La cosa più assurda è che man mano ci si avvicina al centro più migliora. Un’ingiustizia per chi la vive ogni giorno. Ancora oggi ci sono cittadini di serie A e serie B, anzi, forse serie C, perché chi vive in periferia non viene mai calcolato come chi vive in centro. Ci sono poi tanti eventi, forse troppi, tante cose da mettere in copertina, ma nei fatti il solito disordine e il solito degrado. Traffico senza sosta che, a dirla tutta, mi sembra anche peggiorato nonostante tutte le rotonde e i cambiamenti alla mobilità. A Pane e Pomodoro? Ci sono ancora i topi, era così anche 10 anni fa, ma lo era ancora prima quando da adolescente passavo del tempo al mare con gli amici. Ma i topi non sono mai stati in copertina, così come gli spazi sporchi e non parlo solo di quelli per cui sono responsabili i cittadini, ma quelli pubblici di cui si dovrebbe prendere cura l’amministrazione” – evidenzia ancora. Recentemente, la spiaggia di Pane e Pomodoro è sotto i riflettori anche per la questione dei furti.

“Ultimo tasto dolente – evidenzia la donna – gli spazi per i piccoli. Ho portato mio figlio ad alcune giostrine, non l’avessi mai fatto: alcune erano rotte, su altre c’era la ruggine. Una vera vergogna che la città sia in questo stato. E’ facile mostrare solo il lato bello. Certo, ci sono anche dei lati positivi e sicuramente ci vorrà molto tempo per cambiare del tutto una città così grande e piena di tante persone diverse, i tentativi effettuati sono tanti e penso ce ne saranno altri. Ma non è bello tornare e vedere lo stesso degrado di sempre. Una cosa è certa però, ai miei figli, ai quali faccio indossare con orgoglio la maglia su cui c’è scritto ‘I so d Bar’ di questa città non parlerò mai male, perché in fondo in fondo, tutto quello che ho, ce l’ho anche grazie al brutto e al bello di questo luogo” – conclude.

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