Nel corso di un normale controllo di routine, la polizia stradale di Cagliari, ha fermato un ragazzo di 24 anni alla guida in stato di ebbrezza. Si tratta di Lucio Marzo, il 24enne pugliese, di Castrignano del Capo, che nel settembre del 2017 uccise la sua fidanzata 16enne, Noemi Durini, nel comune in provincia di Lecce.
Il ragazzo, in permesso premio per svolgere un attività lavorativa in un esercizio commerciale nel Cagliaritano, a Sarroch, alla vista degli agenti ha tentato la fuga prima in auto, poi a piedi. Quando questi ultimi hanno controllato i documenti hanno compreso il motivo della fuga: tra le prescrizioni del provvedimento di permesso c’era il divieto di usare veicoli a motore. Ad aggravare la situazione gli accertamenti etilometrici ai quali è risultato positivo. Per il giovane è scattata una denuncia a piede libero per guida in stato di ebbrezza.
Il caso, di cui fu artefice, scosse l’intero paese. Il corpo della ragazza fu ritrovato dieci giorni dopo la denuncia di scomparsa, sotto un cumulo di pietre, nelle campagne di Castrignano del Capo. Marzo, all’epoca 18enne, sta scontando la sua pena a 18 anni e otto mesi nel carcere minorile di Quartucciu. Tre anni fa il ragazzo aveva effettuato richiesta di poter lavorare in stato di detenzione, notizia che non era piaciuta alla famiglia di Noemi, ma trattandosi di un’attività extracarceraria prevista tra le misure per il recupero dei detenuti era stata accettata. Marzo, proprio per questa ragione, si trovava in permesso premio concesso dall’autorità giudiziaria per effettuare un lavoro a Sarroch dove è stato fermato dalla polizia stradale, attirata dall’eccessivo rumore dell’auto che guidava.
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