La notte del 9 agosto, sulla statale 307 del Santo, a Cadoneghe (Padova) qualcuno ha piazzato della miscela esplosiva alla base del pozzetto con i cavi elettrici collegati all’autovelox dei record – circa 24mila automobili pizzicate in un mese – e l’ha fatto saltare. Ne dà notizia l’Ansa.
La macchina elettronica e il tubo di sostegno sono rimasti in piedi: ma la deflagrazione ha scoperchiato il tombino in ghisa dei sottoservizi, producendo una fiammata che ha ‘cucinato’ il rilevatore di velocità. Nelle ultime settimane gli agguati avevano preso di mira 4 autovelox in provincia di Rovigo, tagliati alla base con un flessibile. Uno di questi, a Bosaro, sulla statale 16, addirittura due volte. Sul fatto stanno indagando i Carabinieri.
Nel primo mese di attivazione l’impianto aveva registrato le immagini di circa 24mila auto oltre il limite, con multe a ripetizione. Si tratta di sanzioni da 180 euro, con decurtazione di tre punti dalla patente. E più di residenti di Cadoneghe sono spesso automobilisti che arrivano da più lontano, e percorrono la statale verso Padova per andare al lavoro. C’è chi ne ha collezionate anche 20-30, e spera quantomeno in una ‘sanatoria’ da parte del sindaco, Marco Schiesaro. Che però alza le braccia, ricordando che l’autovelox in quel punto c’era anche in passato (multava però sopra il limite dei 70) e che è stato regolarmente autorizzato dal Prefetto, per prevenire l’alta velocità e gli incidenti. (foto repertorio)