“Ho fatto un preventivo per una vacanza in Puglia di una settimana e uno per la Sardegna. A parità di condizioni la Sardegna costava € 1500 in meno, incluso il traghetto con auto al seguito”. A parlare in un lungo post sui social è una residente di Barletta, che racconta precisamente le spese richieste in Puglia.
“Ho letto un listino prezzi per un giornaliero con ombrellone e due lettini a € 40 a Barletta – scrive – Ho pagato, sempre a Barletta, € 2,50 per il coperto di un bambino di 18 mesi semplicemente seduto a tavola su un seggiolone (e no, non è stato ordinato nulla per lui né è stato richiesto un piattino extra o un bicchiere o una posata, nulla che giustifichi il suo coperto). Ho pagato € 100 per due ombrelloni, quattro lettini e il parcheggio a Marina di Pulsano (il parcheggio era uno sterrato, non custodito e a pagamento, raggiungibile con una navetta-forno da attendere sotto il sole incandescente dell’estate pugliese)”.
“Ho mangiato una frisella con pomodoro e mozzarella per € 9 su un tavolo senza neanche le tovagliette di carta a mascherare i residui di cibo degli avventori che mi hanno preceduta perché, testualmente, “è self-service, non serviamo al tavolo” – continua ancora – Ho alloggiato in un B&B a Porto Cesareo per € 70 a notte con una colazione così misera che il Policlinico di Bari sembrava un resort di lusso. Avete ancora il coraggio di lamentarvi perché la gente preferisce andare in Albania e in Grecia per i costi molto più bassi lasciando intendere che lì si faccia turismo di bassa qualità e siano meno vessati dal fisco? E, no, le tasse non c’entrano nulla perché quelli che quest’anno non sono fuggiti all’estero, sono andati in Calabria, Sicilia e – udite, udite – Sardegna. Dimenticavo: ancora più squallidi quelli che denunciano una fantomatica campagna di diffamazione ai danni della Puglia difendendo queste persone al grido di “se vuoi il comfort devi pagare, altrimenti vai alla spiaggia libera”. Smettetela”.