Intervenenti di risanamento ambientale, manutenzione delle aree verdi pubbliche e private e la pulizia delle aree abbandonate sono alcune delle azioni indicate dall’Asl Foggia e diffuse in una nota informativa “per le strutture sanitarie interessate e per i comuni” da attuare dopo che nei giorni scorsi è stato accertato un caso di positività al virus della febbre del Nilo, West Nile fever su un 42enne ricoverato al Policlinico Riuniti.
“Ad oggi non vi è nessuno stato di emergenza, un solo caso di contagio è stato registrato in provincia di Foggia. L’attenzione – afferma il direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’Asl Foggia Giovanni Iannucci – comunque è massima. La nostra Asl è vicina ai cittadini ed è costantemente presente come punto di riferimento ed informazione”. Il periodo di incubazione dal momento della puntura della zanzara infetta varia fra 2 e 14 giorni, ma può essere – spiegano dall’Asl anche di 21 giorni nei soggetti con deficit a carico del sistema immunitario. “Abbiamo attivato tutti i protocolli di sorveglianza e di eventuali interventi per contrastare l’insorgenza di casi di infezione di West Nile Virus. La prevenzione – aggiunge Iannucci – consiste soprattutto nel ridurre l’esposizione alle punture di zanzare. Attualmente non esiste un vaccino per la febbre West Nile, ancora in fase di studio”.
“Una corretta gestione del territorio e degli ambienti di vita è essenziale per la prevenzione di tutte le malattie trasmesse da virus e, anche al fine di contrastare la riproduzione delle zanzare, è necessario – evidenzia – intraprendere azioni di risanamento ambientale”.