Il Sud Italia è sempre stato molto legato alle sue tradizioni e al suo folklore. Non sorprende che alcune regioni come la Puglia abbiano dato vita ad alcune attività e usanze popolari, che nel tempo sono state tramandate di generazione in generazione. Il riferimento è soprattutto ai giochi da strada, che negli ultimi decenni hanno lasciato sempre più spazio alle attrazioni digitali. I giochi offerti online riprendono solo in parte i passatempi dal vivo, come ad esempio i giochi di carte e le attrazioni delle sale da gioco. Fino a qualche tempo fa, però, i bambini si divertivano semplicemente con oggetti di fortuna e di certo non sognavano di impugnare un controller e sfruttare le novità del metaverso o del cloud gaming. Uno dei giochi più famosi della tradizione pugliese era sicuramente il Piattino, un gioco di carte.
Nel Piattino tutte le carte dovevano essere impiegate per comporre un gruppetto al centro del tavolo. Prima che iniziasse la partita, i partecipanti dovevano indicare una quota fissa da pagare ad ogni giocata. Ognuno riceveva inizialmente una singola carta: se si andava dal 2 al 4 bisognava pagare la puntata, mentre dal 6 al 9 si riscuoteva l’ammontare del piattino. Infine, con l’Asso e con il Re si pagava e si vinceva rispettivamente il doppio della scommessa. Era perlopiù la sorte a farla da padrona.
Un altro gioco fortemente legato alla Puglia era quello della Trottola. I giocatori si incaricavano di costruire da soli un oggetto girevole stabile e resistente, tenuto in piedi con una corda. Tra le varie regioni d’Italia la trottola cambiava spesso denominazione e a Bari e dintorni era nota in particolare come il “curlo”. Le trottole venivano lanciate dall’alto verso il basso, mentre si maneggiava una delle estremità della corda. Naturalmente, il tempo di rotazione della trottola era indicativo della bravura dei giocatori. A vincere era colui la cui trottola si fermava per ultima. A fine partita i ragazzini più scafati si divertivano peraltro a prenderla in mano mentre continuava ancora a girare, facendola seguitare a ruotare sul palmo della propria mano..
Anche il gioco della Campana era molto diffuso. D’altro canto, era piuttosto famoso in tutta Italia. Si tratta infatti di quel gioco in cui si deve disegnare a terra, tramite il gesso, una specie di percorso a caselle numerate, all’interno delle quali bisogna saltellare seguendo un preciso ordine. Si partiva con 2 rettangoli, sotto ai quali ne veniva realizzato un altro in posizione centrale, per poi proseguire con lo stesso schema. I giocatori lanciavano a turno una pietra che si fermava inevitabilmente su una delle caselle, da raggiungere appunto tramite i saltelli. Alle volte il problema era ricordarsi il percorso esatto, dato che per tornare indietro bisognava ripeterlo al contrario.
Sicuramente il Piattino, la Trottola e la Campana sono rimasti nel cuore dei molti pugliesi che ricordano con nostalgia i tempi in cui si scorrazzava sull’asfalto. Vi erano comunque anche tante altre attività tipiche: si pensi al Gioco delle 5 pietre, alla Lippa o alla Corsa nel sacco, per non parlare dei Carrioli e del Gioco del Ferro. In alcuni giochi come Pignatte e Ciuccetta si usava persino il cibo. Insomma, quando i mezzi a disposizione erano limitati, era più semplice accendere la propria fantasia…