“No Antonio, “lascio tutto così” non è una risposta. La premessa, scontata ma d’obbligo per dissipare ogni pregiudizio è che chi trasgredisce deve essere essere punito ed è il vero responsabile di questo scempio”. Inizia così la lunga nota di Simone Cellamare, residente e responsabile di un gruppo di quartiere Libertà in merito allo sfogo social di ieri del sindaco Antonio Decaro dopo che qualcuno aveva riempito di ingombranti un angolo di Bari Vecchia.
“Detto ciò però mi chiedo perché solo ora – continua – perché sCi si olo ora che gli ingombranti hanno invaso platealmente il centro frequentato dai turisti; perché questo sfogo solo oggi quando il problema degli svuota cantine abusivi è annoso; perché solo ora che avviene nel cuore della città e non al Libertà o a Japigia o, purtroppo, in un altro quartiere dei 5 municipi. Come se oggi il problema si fosse palesato all’improvviso in un’isola felice e non più nella periferia dove raramente si viene. La tua incazzatura è comprensibile, la stessa che patiamo noi ogni giorno scendendo da casa. Eppure non molliamo, nonostante lo sconforto: denunciamo, segnaliamo, litighiamo dai balconi con persone poco raccomandabili, a volte sfioriamo la rissa come successo con mio padre l’altro giorno; mio padre….che tutta #bari conosce come la persona più pacata del mondo che perde le staffe perché il lurido di turno arriva con l’auto chissà da dove e lascia un bustone per terra dicendo pure “fatt l fatt tuje” ( non era proprio “fatt” ma altro adattato al linguaggio social evitando il rischio di essere censurato)”.
“Ebbene, dire “io lascio tutto così” non è la risposta che merita chi, cittadino corretto e rispettoso paga la #tari, una delle più alte in Italia e che ha il diritto ad avere una città pulita;
non è una risposta che mi aspetto dal sindaco della mia città (a prescindere dall’averlo votato o meno) che è di tutti quando sfila al corteo storico ma che non lo è più se è il punto di riferimento delle critiche dei cittadini – continua – Diciamo allora che la lotta agli svuota cantine abusivi in realtà non è mai iniziata? Diciamo che il servizio del ritiro degli ingombranti “regolari” da parte di #AMIU è insufficiente e crea quell’effetto che Wilson e Kelling chiamarono “teoria delle finestre rotte”? Diciamo che obiettivamente la città è sporca e le operazioni di lavaggio, per quanto futuristiche, innovative e avveniristiche sono ad oggi totalmente insufficienti e che forse il vecchio metodo della rimozione delle auto e delle autobotti era meglio? Diciamo che a furia di pubblicare sui social ogni intervento ordinario come se fosse straordinario ha come conseguenza che il cittadino posti anche ciò che non va ripagando con la stessa moneta dei post? Diciamo che, passi per l’emergenza Covid che tutti abbiamo tollerato, manca una programmazione e una calendarizzazione strutturata dei diversi interventi? Diciamo che i controlli sono insufficienti e che se il cittadino stesso, paradossalmente portato per italica abitudine a chiedere di chiudere un occhio sulle sanzioni, chiede multe salate e punizioni esemplari è perché la situazione è sfuggita di mano? Questo non vuol essere un j’accuse contro l’amministrazione o il sindaco Antonio Decaro, men che meno una strumentalizzazione politica da chi ha altre idee, ma è il grido di gente onesta che chiede un cambio di passo per migliorare la città, i servizi, la vita, il turismo. Perché diversamente resterà tutto così, ingombrante”, conclude.