Il capoluogo pugliese saluta per sempre Carlo Rocco Ferrari, professore, architetto e urbanista, tra i più stretti collaboratori di Ludovico Quaroni, con il quale ha scritto il “Piano Urbanistico di Bari”. Tanti i messaggi che si stanno susseguendo in queste ore sui social, tra questi il cordoglio del presidente della Regione, Michele Emiliano.
“A Ferrari dobbiamo alcune delle architetture più significative della nostra città e della nostra Regione. Dalla Sala Murat a Bari, al Rettorato del Politecnico di Bari, passando dal Municipio di Santeramo al recente restauro dal Lungomare storico di Giovinazzo. Non si contano i Piani Urbanistici che ha redatto in tutta Italia. Ha continuato a lavorare e a disegnare fino all’ultimo giorno. Per lui l’arte, l’architettura e l’urbanistica erano vita pura. E come tutti i più grandi architetti, continuerà a vivere tra noi, con le sue opere” – ha dichiarato Emiliano.
“Con la scomparsa di Carlo Ferrari – ha scritto il sindaco Antonio Decaro – Bari non solo perde un professionista competente e un insigne accademico, ma soprattutto la memoria storica di un periodo di grandi trasformazioni urbane animate dal desiderio di rendere la nostra, una grande città. Rocco Ferrari è stato giovanissimo collaboratore di Ludovico Quaroni, conosciuto a Firenze durante i suoi studi universitari, nel periodo in cui fu commissionato l’elaborazione del Piano regolatore di Bari. Erano gli anni del boom economico in cui il lavoro dei pianificatori e degli urbanisti spesso si scontrava con una visione eccessivamente sviluppista del territorio e con gli interessi della proprietà fondiaria. Carlo è l’ultimo testimone di quel dibattito che animò la città e dei confronti serrati e accesi nel consiglio comunale durante l’iter di approvazione del PRG durato oltre 7 anni. Ci mancherà il suo essere un combattente appassionato sia nella vita sia nella professione. Ci mancherà la sua visione di città e il suo affetto per Bari” – ha concluso.
“Conobbi Carlo verso la fine dei miei studi universitari romani quando collaborò con il suo socio di studio, Antonio Renzulli, alla redazione del PRG Quaroni di cui fu collaboratore in tanti altri piani e io mi facevo illustrare e spiegare le scelte di quel piano – racconta invece l’architetto Gianvito Spizzico – stringemmo amicizia, corroborata anche dalla successiva comune militanza nel PSI. Fui con lui nella equipe per la redazione del piano particolareggiato di carbonara con Bruno Catalano capogruppo. Un progetto redatto puntigliosamente, forse troppo e che perciò non ebbe fortuna tanto da non essere pagati. In quegli anni da giovane iscritto all’Ordine (lui non era iscritto a bari, convinsi Antonio Renzulli a candidarsi come presidente e nella organizzazione della lista mi fece lo scherzetto di inserirmi a sorpresa. Furono 3 legislature fervide, un congresso nazionale in cui portammo l’ordine protagonista, Carlo anche se non iscritto sguiva con attenzione. Quando andavo a trovarli nel loro studio era ogni volta un piacere per l’aria che si respirava tra piani e bozze urbanistiche e progetti architettonici. D’altronde lui negli anni post legge urbanistica in sostanza era uno dei pochi architetti urbanisti operanti in Puglia di cui firmò la maggioranza dei piani comunali dell’epoca del fervore pianificatorio nazionale. Ogni volta che ci si vedeva era un piacere conversare con lui perché molto in sintonia. Con Carlo e Bruno ci siamo rivisti l’anno scorso per questioni giuridiche legate alla causa che intentammo per quel piano non pagato e i cui elaborati erano anche spariti. Seppi che non stava bene. Oggi apprendo che ci ha lasciati. Con lui e precedentemente con Antonio la città perde protagonisti della pianificazione urbanistica nazionali e un grande Architetto al cui figlio Mario è delegata la continuità. A Bianca un abbraccio affettuoso”- conclude.
Foto Ferrari Architetti