“Se già nel 2019 i programmi di vaccinazione mostravano difficoltà a raggiugere i target raccomandati, la pandemia ha avuto un impatto rilevante sulle coperture pediatriche. Tuttavia, l’entità della loro riduzione nel 2020 e il rapido recupero nel 2021 dimostrano che i servizi del territorio hanno retto l’emergenza riuscendo a garantire, nella maggior parte delle Regioni, la continuità del servizio”. Lo spiega Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, commentando i dati dell’analisi sull’andamento delle vaccinazioni pediatriche durante e la pandemia Covid in Italia. La pandemia Covid-19 ha determinato, negli anni 2020 e 2021, un ritardo rilevante nell’erogazione di servizi e prestazioni sanitarie, in particolare su interventi chirurgici programmati, screening oncologici, visite specialistiche ed esami diagnostici.
“Ritardo che le Regioni, nonostante i finanziamenti dedicati e la definizione dei Piani Operativi di Recupero con il Ministero della Salute, non sono ancora riuscite a colmare”, osserva il presidente della Fondazione Gimbe. “Considerato che sulle vaccinazioni pediatriche non è mai stata condotta nessuna analisi sistematica – prosegue – abbiamo realizzato uno studio con l’obiettivo di valutare l’impatto della pandemia Covid-19 sulle coperture a 24 mesi delle vaccinazioni obbligatorie e raccomandate”. Tra i motivi dell’impatto negativo confermato dall’analisi dei dati, ricorda Cartabellotta, ha pesato “l’inevitabile riorganizzazione dei servizi, il limitato accesso alle strutture sanitarie e la paura del possibile contagio”. (