In dodici punti della costa barese è stata riscontrata la presenza dell’alga tossica, secondo il monitoraggio dell’Arpa relativo alla seconda metà di luglio. Lievi concentrazioni sono state riscontrate nel Foggiano a San Domino e Pugnochiuso, a Molfetta e Monopoli in provincia di Bari, a Torre Canne in provincia di Brindisi, a Porto Badisco in provincia di Lecce, a Torre Columena e Baia d’Argento in provincia di Taranto. Più alte concentrazioni (ma sotto il livello di guardia) a Bisceglie, Santo Spirito e all’altezza dell’ex lido Il Trullo a Bari. Unico punto da livello rosso a Giovinazzo.
L’alga tossica è arrivata in Puglia nel 2000, introdotta accidentalmente nel Mediterraneo per mezzo delle acque di zavorra delle navi. Si sviluppa abbondantemente durante i mesi estivi. I fattori ambientali che facilitano la proliferazione sono: alte temperature, alta pressione atmosferica, condizioni di irraggiamento favorevoli, mare calmo per un periodo di tempo superiore a 10-15 giorni.
Può provocare malessere transitorio nei bagnanti (riniti, faringiti, laringiti, bronchiti, febbre, dermatiti, congiuntiviti) in concomitanza di elevate concentrazioni nelle acque e sui fondali, e soprattutto dopo mareggiate (le mareggiate favoriscono la formazione di aerosol marino, che può diffondere la tossina nell’aria).
Nel caso di certificata fioritura di questo tipo di alga, bisogna evitare lo stazionamento lungo le coste rocciose durante le mareggiate.