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Bari, al Di Venere un nuovo laboratorio di Microbiologia

E' l'unico al Sud per attrezzatura e capacità di analisi

Pubblicato da: redazione | Lun, 31 Luglio 2023 - 18:32

È stato inaugurato oggi, nell’ospedale Di Venere di Bari, il nuovo laboratorio di Microbiologia. Si tratta di un laboratorio unico al Sud per attrezzatura e capacità di analisi all’interno del quale sarà possibile effettuare oltre 180mila campionamenti biologici l’anno, quasi 500 ogni giorno, che saranno esaminati da una catena di analisi automatica in grado, in pochi minuti, di individuare la presenza o meno di un batterio fornendo così, in tempo brevi, la risposta terapeutica personalizzata per il paziente.

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All’inaugurazione erano presenti il governatore Michele Emiliano, il direttore generale della Asl Bari, Antonio Sanguedolce e il direttore del dipartimento di Medicina di Laboratorio e Trasfusionale, Edmondo Adorisio.  “Questo centro è il primo esempio concreto – dichiara il presidente della Regione, Michele Emiliano – del modello organizzativo innovativo per la Patologia clinica che la Regione ha avviato nel 2017 con un atto deliberativo finalizzato alla revisione della rete pubblica, organizzata in laboratori Hub, e in aggregazioni formate da laboratori spoke di base, spoke d’urgenza e centri prelievi territoriali. L’Ospedale Di Venere è oggi hub per tutte le analisi della provincia, è dotato di macchinari unici in Italia e rari in Europa, che riducono i rischi per gli operatori, compresi i rischi derivanti dagli errori manuali e riescono a selezionare virus e batteri, identificando con precisione i farmaci che servono a contrastarli. Si riducono i tempi di degenza e si abbattono i costi degli antibiotici. In passato questo laboratorio riusciva a gestire 50 campioni al giorno, oggi 500″ – conclude.

La struttura – ampia 1000 metri quadrati – ospita tutta la Microbiologia provinciale insieme ad altri settori di alta specializzazione: virologia, allergologia, biologia molecolare, preanalitica, autoimmunità, tossicologia, area urine. Le indagini microbiologiche quotidiane sono prevalentemente dedicate a: urinocolture, tamponi faringei, tamponi vaginali, indagini su cateteri chirurgici e non, tutte analisi che fino a poco tempo fa erano manuali. Anche l’esame delle urine è totalmente automatizzato, con una capacità di esecuzione di 1100 campioni in un’ora dove l’operatore non mette mano, carica i campioni, che vengono lavorati sia con metodica citofluorimetrica che con metodica microscopica.

“Abbiamo importato nella Medicina di laboratorio – dichiara il dg della ASL, Antonio Sanguedolce – modelli industriali internazionali che oggi rendono questo laboratorio un centro dalle elevatissime capacità organizzative e gestionali. Qui è in funzione – continua – una catena di analisi efficientissima che raccoglie tutti i campioni biologici provenienti dalla ASL, da nord a sud. L’intervento di riordino della Medicina di Laboratorio – continua – ha consentito di razionalizzare l’operatività del personale addetto e ottimizzare le procedure analitiche, garantendo la sicurezza degli operatori sanitari dai rischi biologici, la qualità degli esami e il contenimento dei costi di esercizio dei sistemi diagnostici”.

“Quello che fino a poco tempo fa gli operatori del Laboratorio facevano a mano – spiega infine il dottor Edmondo Adorisio, direttore del Dipartimento di Medicina di Laboratorio e Trasfusionale – oggi è tutto robotizzato: il prelievo del campione dalla provetta, la scelta delle piastre di coltura, la semina e l’incubazione, durante la quale viene scattata un’immagine in digitale per la lettura da parte del microbiologo per scoprire eventuali patogeni, vengono effettuati in piena sicurezza per gli operatori. La tecnologia – aggiunge – ha azzerato i tempi di attesa, e con i vantaggi della automazione, ci possiamo permettere di concentrare in un solo posto tutti gli esami, con un solo operatore in cabina di validazione digitale e un tecnico che carica i campioni. Questo non significa che è in atto una riduzione del personale – conclude – anzi è stato potenziato con nuove assunzioni, ma vengono ridotte le attività a basso valore aggiunto, e ottimizzate le risorse, usando il personale per l’alta specializzazione e per esami di secondo livello” – conclude.

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