Arriva un argine a multa selvaggia, fenomeno che ogni anno frutta ai comuni fino a 3 miliardi di euro: è questa la stima sull’incasso per le sanzioni agli automobilisti che, una volta attivato l’osservatorio previsto da un emendamento al decreto P.a, dovrebbe essere costantemente all’esame del Mit. Si tratta di multe che fioccano anche grazie agli autovelox. E che il ministro Matteo Salvini vuole limitare, almeno per chi tiene accesa l’aria condizionata in macchina, magari con bambini o anziani a bordo. Si tratta comunque di una cifra monstre che i primi cittadini mettono ogni anno a bilancio per risanare i conti magari non floridi ma che non vengono impegnate, o lo sono in minima parte, per interventi che aumentino la sicurezza stradale. Si tratta di una cifra che inoltre, in alcuni casi, non può essere riscossa (si pensi alle auto a noleggio) e rimane come passività in bilancio generando squilibri futuri. Per far luce su una situazione che i consumatori definiscono una “giungla” è in arrivo appunto un osservatorio. Attualmente il progetto è contenuto in un emendamento al decrero P.a all’esame della commissione Affari costituzionali della Camera. Emendamento che però è del relatore e quindi sarà quasi certamente approvato. Plaudono le associazioni dei consumatori ma puntualizzano: bisogna vedere quali poteri avrà questo organismo.
I dettagli sono ancora scarsi ma l’emendamento spiega che l’osservatorio, istituito al Mit, “sovraintende alla trasparenza e all’utilizzo dei proventi delle sanzioni amministrative e all’uso dei dispositivi elettronici di controllo della velocità, verifica le segnalazioni delle associazioni dei consumatori e può avviare indagini conoscitive”. Il punto è se e come eventualmente potrà intervenire verso un comune inadempiente. Il presidente del Codacons Carlo Rienzi ricorda tra l’altro che solo gli autovelox dei principali 20 comuni hanno garantito incassi per circa 76 milioni di euro” e che “tali apparecchi garantiscono anche a piccoli comuni con pochi abitanti proventi per milioni di euro”. “L’istituzione di un osservatorio dice il presidente di Assoutenti Furio Truzzi – aiuterebbe a capire non solo come gli enti locali usano i proventi delle sanzioni, ma anche se le multe sono usate dai comuni per aumentare la sicurezza stradale oppure, come temiamo, allo scopo di fare cassa”. Bene l’osservatorio ma “se, a conclusione delle sue indagine conoscitive, avrà una possibilità concreta di intervento”, dice Massimiliano Dona presidente di Unc. Le multe non fanno comunque mai piacere e anche se il codice della strada le prevede per garantire comportamenti virtuosi alla guida e bacchettare gli automobilisti troppo estroversi, a volte le forze di polizia dovrebbero essere più accorte, spiega Salvini.
“A seguito di alcune segnalazioni di cittadini – spiega infatti una nota del Mit – Salvini invita anche tutte le forze dell’ordine e le polizie locali ad applicare buonsenso in relazione alla norma comma 7-bis dell’articolo 157 del Codice della strada che prevede multe salate per gli automobilisti che lasciano il motore acceso, durante la sosta del veicolo, per mantenere in funzione l’impianto di condizionamento d’aria. Pensiamo alle famiglie con bambini o anziani a bordo. Le norme vanno applicate ma con buonsenso e usando la testa”, conclude il ministro. Argomento questo che potrà comunque essere affrontato nel prossimo codice della strada, in via di definizione da parte dello stesso Salvini, e che dovrebbe vedere la luce in autunno.