Anche la città di Bari ricorda la strage di via D’Amelio. Per celebrare il 31° anniversario della tragico evento in cui morirono Paolo Borsellino e gli agenti della sua scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina, questo pomeriggio alle 16.59, ora in cui esplose l’autobomba carica di tritolo in via D’Amelio, il sindaco di Bari Antonio Decaro ha deposto una corona di fiori sulla facciata esterna di Palazzo di Città.
“Trentuno anni fa, a quest’ora, moriva un giudice con la sua scorta – ha detto il sindaco Decaro -. Morivano sei cittadini italiani, cinque uomini e una donna. Morivano sei persone che avevano scelto di mettere la propria vita al servizio del nostro Paese. Trentuno anni fa, in via d’Amelio, moriva un pezzo dello Stato. Ma da quel sacrifico, forse, fu proprio il senso dello Stato a rinascere. È stato l’intero Paese, da nord a sud, a vedere in quell’ennesimo attentato, a poche settimane dalla strage di Capaci, uno sfregio inaccettabile. Ma soprattutto forse, in quel momento, tutti quanti sentimmo di doverci ribellare, tutti ci sentimmo siciliani, consapevoli che saremmo stati complici di quelle morti se non avessimo sollevato la testa e gridato basta. Così, per la prima volta, grazie al sacrificio di Paolo Borsellino, di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e degli agenti delle scorte, l’Italia reagì alla violenza mafiosa. A noi, oggi, il dovere di ricordare e di continuare a seguire il loro esempio sapendo che ognuno di noi, ogni giorno, può sollevare la testa e dire basta di fronte a situazioni di soprusi o illegalità” – conclude.