Il mercato immobiliare in Italia sta vivendo un periodo di rallentamento, ampiamente previsto dagli analisti dopo che, a seguito di un 2021 caratterizzato da dati fenomenali, secondo diversi esperti “pompati” dalle compravendite non effettuate durante il lockdown, è arrivato il 2022, con le conseguenze dello stop del Covid, inflazione in primis, e con la crisi causata dalla guerra russo – ucraina. Nel periodo che va da gennaio 2022 a marzo 2023, non si può non segnalare il calo del potere d’acquisto, che ha colpito in particolare le fasce più giovani della popolazione, causato dall’aumento dei tassi d’interesse. Il loro incremento, pari al 187%, ha comportato la decisione, da parte di tantissime persone, di rimandare la decisione di acquistare casa. Chi ha fatto questa scelta si è orientato verso le locazioni che, nelle grandi città, stanno subendo la cannibalizzazione degli immobili destinati agli affitti brevi.
Il calo delle compravendite
Le conseguenze del trend inflattivo iniziato nel 2021 ed esploso nel 2022 si sono fatte sentire soprattutto attraverso il calo delle compravendite che, nel corso del primo trimestre del 2023, sono calate dell’8%. Degna di nota ai fini della definizione del quadro di rallentamento del mercato immobiliare in Italia è anche la contrazione, corrispondente al 30% circa, degli importi dei mutui erogati. In generale, la percentuale di compravendite immobiliari effettuate tramite l’erogazione di un mutuo è diminuita, nel corso del primo trimestre dell’anno in corso, del 19,5%.
Facciamo un attimo un confronto con il 2022. A gennaio dell’anno scorso, il 51,9% delle compravendite a scopo residenziale in Italia è stata conclusa a seguito della concessione di un mutuo. A giugno del 2023, la percentuale in questione era pari al 41,8%. Nei casi in cui non si vuole o non si può rimandare l’acquisto della casa, si tende, sempre di più, a scegliere strade alternative al mutuo ipotecario per il pagamento, proprio per via dell’insostenibilità dei tassi.
Lo status quo dei prezzi
A questo punto, non resta che parlare dei prezzi. Secondo la maggior parte degli operatori del mondo immobiliare, nel corso del primo semestre dell’anno le quotazioni sono state più o meno stabili.
Se si guarda i casi specifici delle città, si possono notare situazioni in cui l’aumento dei prezzi è continuo.
Uno di questi è senza dubbio quello di Milano dove, a giugno, il prezzo medio richiesto al metro quadro è risultato pari a 5271 euro. Sotto la Madonnina si riflette la tendenza nazionale del calo delle compravendite. Nel primo trimestre del 2023, sono calate del 22,9% rispetto al medesimo periodo dello scorso anno (una performance ancora più negativa è stata registrata a Bologna, con un calo pari a quasi il 24%).
Accanto alla stabilità dei prezzi e al generale calo delle compravendite, è da segnalare pure la diminuzione, presente anche se non in maniera consistente, dei tempi di vendita, passati da 6,1 a 5,5 mesi.
Secondo gli esperti del settore real estate, questo dato è spia di una riduzione nella domanda di acquisto della casa, ma anche di una maggior concorrenza tra chi si occupa di venderla (nel primo trimestre 2023, è diminuita di tre punti percentuali la quota di agenzie che hanno venduto almeno una casa). Molte di queste realtà, segnalano, da parte dei clienti con cui hanno a che fare, una crescente difficoltà nell’accesso ai mutui.
In uno scenario come questo, può fare la differenza la specializzazione. Può essere molto utile, per esempio, rivolgersi a un broker specializzato per trovare la banca giusta per l’erogazione del mutuo.
Essenziale, ovviamente, è anche scegliere bene l’immobile. In questo caso, possono venire in soccorso siti come Immobiliovunque.it, portale che, a differenza di piazze generaliste come i social, ospita solo annunci pubblicati da agenzie immobiliari recensite, valorizzando una delle figure professionali più importanti nell’ambito del settore real estate.