Vito Lorusso, l‘oncologo arrestato con l’accusa di concussione e peculato, è stato sospeso. Lo fa sapere il direttore generale Alessandro Delle Donne. “A seguito di quanto appreso dal comunicato stampa diramato dalla Procura in data odierna, l’Istituto ha avviato la sospensione cautelare dal servizio del dr. Lorusso demandando all’ufficio procedimenti disciplinari ulteriori provvedimenti, secondo quanto previsto dalle norme vigenti” – si legge in una nota.
“Consapevoli – prosegue Delle Donne – che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e che, peraltro, vige il principio di non colpevolezza fino a sentenza passata in giudicato, è bene ribadire che bisogna essere inflessibili con chi, in cambio di denaro, promette vie preferenziali; pertanto, non faremo sconti a nessuno, nell’interesse di tutelare sia i lavoratori che i pazienti, a cui è dovuta assistenza, ma anche rispetto e attenzione. Il direttore assicura “massima disponibilità e piena collaborazione alle forze dell’ordine e alla Procura per fare chiara luce sulla vicenda. I fatti contestati, ove confermati, sono però gravi ed impingono nella esclusiva responsabilità personale di chi li ha commessi e, pertanto, non possono gettare discredito sul lavoro di quanti, in questo Istituto, lavorano con coscienza ed empatia nel solo interesse dei pazienti. Non possono e non devono essere tollerate condotte denigratorie nei confronti di un sistema sanitario pubblico che, nonostante le tante criticità, garantisce cure gratuite a tutti e non possono minimamente offuscare o scalfire il processo inarrestabile di crescita che, questo Istituto sta perseguendo e che è certificato dagli organi di controllo della Regione Puglia e del Ministero della Salute. I risultati di questo duro lavoro sono ascrivibili all’onestà intellettuale e allo spirito di abnegazione di dipendenti, medici, infermieri e ricercatori che, ogni giorno, si dedicano alla cura dei pazienti oncologici”.
Gero Grassi, presidente del Consiglio di Indirizzo e Verifica dell’Istituto ha dichiarato: “Non è il momento di emettere sentente sui social o sui giornali. I procedimenti giudiziari e i procedimenti disciplinari faranno il loro corso e faranno chiarezza. Nel frattempo, il mio pensiero va a quanti lavorano per gli altri, esercitando la propria professione nel modo più legalitario possibile. Grazie a tutti loro. E nessuno sconto a chi rovina la bellezza del lavoro altrui”. Nel frattempo proseguono le indagini. In casa dell’oncologo sono stati trovati 800 euro in contanti e diverso materiale informatico. Lorusso, poco prima di essere arrestato, aveva ricevuto quattro banconote da 50 euro ciascuna, ripiegate e consegnate in contanti, da un paziente. Lo si apprende dal verbale di arresto, effettuato nella giornata di ieri dalla polizia coordinata dalla Procura di Bari. Le indagini hanno preso il via lo scorso 30 giugno, in seguito a una querela sporta dal parente di un paziente defunto. Queste ultime sono state condotte tramite l’ausilio di telecamere e intercettazioni telefoniche e ambientali effettuate nello studio del medico situato all’interno del presidio ospedaliero.
Nel momento dell’arresto, Lorusso ha consegnato la somma, immediatamente sequestrata. Nel corso delle perquisizioni effettuate anche in casa sono stati trovati ulteriori 800 euro e materiale informatico. Al paziente, il medico, ha assicurato che “si sarebbe fatto carico di leggere il referto della Tac”, e che, inoltre, nella giornata del 2 agosto lo avrebbe visitato personalmente per aiutarlo in vista della “coda”. Nel verbale, inoltre, si legge anche che il medico si vantava della propria competenza “denigrando l’operato dei suoi colleghi” e utilizzando frasi come “hanno combinato un casino quelli che ti hanno operato”. Nel documento è evidenziata la sudditanza psicologica del paziente e “la spregevole consuetudine” del medico “scevra da quell’etica professionale” tipica dei medici.
Foto Facebook Istituto Tumori ‘Giovanni Paolo II’ Bari – IRCCS