“Siamo in balia dell’incertezza, quale futuro per noi?”. A raccontarlo a Borderline24 sono alcuni autisti del servizio di trasporto pubblico locale, Amtab, che, in seguito alle dimissioni dell’ormai ex presidente Sabino Persichella, si dichiarano fortemente preoccupati per il presente ma anche e soprattutto, per il futuro.
Dalle problematiche relative alla questione sicurezza, sino a quelle riguardanti il personale, in un periodo, quello estivo, che per via delle ferie vede notevolmente ridotti gli autisti e con essi, inevitabilmente, anche le corse. “Sembra di essere tornati indietro di dieci anni anzi – sottolineano alcuni autisti – forse le cose non sono mai cambiate. In officina stanno facendo moltissime ore di straordinario che stanno ricorrendo al lavoro da parte dell’agenzia. Senza contare che ci sono molte situazioni di parentela sulle quali vorremmo fare luce. Non solo, stiamo lavorando con i mezzi rotti e senza personale, diventa sempre più difficile trovarne, anche per via dei costi relativi alla visita medica, obbligatoria per chi vuole lavorare in azienda. Continuiamo a fare ore e ore di straordinario, quasi veniamo implorati perché tra assenze e ferie stiamo messi male” – evidenziano.
Una problematica che, attualmente, si riflette anche sugli utenti. “Non solo dobbiamo subire atti di violenza – proseguono – ma ci ritroviamo anche a dover calmare gli utenti perché giustamente, se la corsa precedente non ha la vettura disponibile, le persone dobbiamo caricarle su quella successiva, si accumulano ritardi e i bus sono pieni. Con questo caldo è impossibile e diventa difficile soprattutto per le linee più critiche e piene, come il 3. In tanti anni non è cambiato niente. I problemi sono gli stessi” – hanno sottolineato ricordando anche la problematica relativa alle vetture vetuste.
“In alcune non funziona nulla – spiegano – a qualcuno è capitato di doversi fermare per strada e di dover chiedere una vettura sostitutiva. Sono disagi grossissimi per gli utenti. In alcune l’aria condizionata neanche funziona, se fuori ci sono 40 gradi nel bus ce ne sono almeno venti in più. Non trasportiamo sacchi di patate, trasportiamo persone. Il rispetto va ai lavoratori e va agli utenti in misura uguale. Oggi, come ieri, è tutto uguale. Cambiano le persone ma i problemi restano. Siamo stanchi, amareggiati e preoccupati. Speriamo presto di avere risposte e ci auguriamo siano positive e concrete, per un futuro meno incerto” – concludono.
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