“Da quando utilizzo le stampelle mi sono resa conto di quanto sia complicata la vita di un disabile a Bari”. A raccontarlo a Borderline24 è Anna, una cittadina che, da poco, per via di una caduta che non le permette di utilizzare la gamba, è costretta a spostarsi con le stampelle.
Dalle strade dissestate, alle auto parcheggiate sulle rampe di accesso o discesa, ma non solo. Anche percorsi pedonali scomodi e pieni di ostacoli, oltre alle difficoltà legate ai mezzi di trasporto e alla presenza di luoghi in cui “se nessuno ti prende in braccio” rischi di non poter entrare. “Non è una città a misura di disabili – ha raccontato ancora la ragazza – da ormai dieci giorni sono costretta a utilizzare le stampelle. Purtroppo devo farmi accompagnare dappertutto, anche perché l’idea di prendere i mezzi non mi balza neanche in testa per via della possibilità di dover utilizzare rampe di uscita troppo alte” – ha specificato.
Ma non è finita qui: “le vere difficoltà – sottolinea – arrivano quando si cammina per strada. I marciapiedi sono dei veri e propri percorsi a ostacoli, strade strette, aiuole con radici che sporgono. Pochi giorni fa, nel Municipio 5, per poco non finivo in una buca. Una mia amica ha voluto immortalare il momento, se non me ne fossi accorta, avrei solo peggiorato la mia condizione di salute attuale. Non che sia più facile senza stampelle, ma dovendo vivere questo disagio mi sono resa conto di quanto sia difficile la condizione di disabilità. Non c’è per niente rispetto” – ha concluso. Parole a cui fanno eco quelle di un’altra cittadina che, ormai vent’anni fa, ha subito un intervento e oggi ha ancora difficoltà a camminare serenamente.
“Ho difficoltà nello scendere e salire gli scalini – racconta – ma molte volte le rampe dedicate ai disabili e alle persone con difficoltà motoria sono occupate dalle auto. Inoltre, per chi non può restare molto tempo in piedi e ha difficoltà a poggiare i piedi è un problema anche quello delle soste. Ci sono poche panchine in alcune zone. Per non parlare delle condizioni in cui vertono strade e marciapiedi, se piove poi? E’ la fine. Io cammino, vado molto lenta, ma cammino senza l’ausilio di stampelle o altro, ogni tanto ho bisogno di poggiarmi, ma sono più le volte in cui inciampo. Prima per le radici degli alberi tagliati e abbandonati, poi per i marciapiedi sconnessi. Se fossi stata in sedia a rotelle avrei dovuto camminare in strada la maggior parte delle volte perché di spazio spesso ce n’è davvero poco. Questa non è una città a misura di disabili” – ha evidenziato sottolineando anche la questione legata alle rampe di accesso per il mare nel Municipio 5, una situazione già più volte evidenziata.
“Qui– prosegue – le persone che come me hanno problemi al mare non possono andarci. Di spostarmi non mi sposto facilmente, non da sola, quindi si attendono le occasioni. Quindi se voglio farmi un bagno a Palese o a Santo Spirito o devo pagare per un servizio privato o devo sperare di non cadere e, caso mai dovesse accadere, devo sperare anche di non essere sola per poter avere un supporto. I luoghi pubblici non hanno rampe di accesso comode, ma non hanno neanche controlli e magari bagnini pronti a supportare chi non riesce a cavarsela. Anche l’estate a noi con problemi motori, viene negata” – conclude.