Proseguono senza sosta e nel massimo riserbo le indagini degli agenti della Questura di Pescara per far luce sull’assalto di ieri mattina al portavalori della Società Aquila, sul tratto abruzzese della autostrada A14 all’altezza del territorio comunale di Spoltore (Pescara). Colpo andato a vuoto per il pronto intervento degli agenti della polstrada di Pescara e delle volanti della Questura pescarese. Al lavoro gli uomini della Mobile coordinati dal primo dirigente Gianluca Di Frischia che stanno acquisendo immagini e testimonianze per focalizzare ancora meglio il lavoro di intelligence. Le indagini, coordinate dal pm Anna Benigni, mirano a stabilire anche quante persone abbiano partecipato all’assalto. Almeno sette-otto o forse più, con complici che potrebbero essere fuggiti prima dei banditi che avevano bloccato il mezzo, sparando alle gomme del blindato: alcune decine i colpi esplosi. Le indagini avrebbero preso la direzione che porta alla malavita pugliese.
L’allarme anti rapina lanciato subito ha portato all’azione immediata della polizia e alla fuga dei banditi che hanno dovuto rinunciare ai quasi 300mila euro contenuti nel blindato. Le due guardie giurate che erano all’interno del furgone portavalori sono andate in ospedale per i problemi respiratori causati da una sostanza che sarebbe stata spruzzata dai rapinatori all’interno del blindato. Sull’assalto di ieri arriva anche la presa di posizione della Filcams Cgil di Pescara che in una nota sottolinea che si tratta dell’ennesimo assalto ai danni di mezzi portavalori. “Basti ricordare l’assalto alla centrale operativa di San Giovanni Teatino avvenuta un anno fa. Trattasi di azioni criminose di una violenza inaudita, messe in atto da criminali senza scrupoli e che non hanno nulla da perdere. Ed è solo per il caso o la fortuna che non ci siano state delle vittime”. Per Lucio Cipollini (Filcams Cgil Abruzzo Molise), la situazione è “insostenibile”. Per questo la Filcams si farà promotrice nei prossimi giorni di tavoli di confronto, da istituire presso le diverse prefetture provinciali, che affrontino il tema della sicurezza degli operatori della Vigilanza Privata con una particolare attenzione per quelli che lavorano in strada e nelle centrali operative”.