L’Istituto tumori di Bari aderisce al primo registro nazionale sulla prima linea terapeutica dei pazienti affetti da carcinoma renale metastatico. Lo studio, che al momento coinvolge 84 centri oncologici in tutt’Italia, è finalizzato a raccogliere dati sullo stato di salute dei pazienti affetti da cancro del rene con metastasi che stanno seguendo la prima linea terapeutica, cioè il primo trattamento chemioterapico. Lo studio dell’enorme mole di dati che si intende raccogliere servirà per capire meglio l’evoluzione della malattia e per individuare quali combinazioni terepeutiche possono essere più efficaci, con l’obiettivo di ottimizzare e personalizzare al meglio le cure per ogni singolo paziente. L’attività di ricerca all’Istituto Tumori di Bari sarà coordinata dall’oncologo Manuel Naglieri, membro del comitato direttivo dello studio Meet-Uro 33, un gruppo nazionale sulla ricerca uro-oncologica. Oltre agli 84 centri italiani, coordinati dall’Istituto Oncologico Veneto di Padova, il progetto prevede il coinvolgimento di alcuni centri europei.
«Il nostro Istituto – così il direttore generale Alessandro Delle Donne – conferma la sua vocazione di ricerca. Questo progetto ci consente di essere in rete con altri centri oncologici italiani ed europei e di partecipare ad uno studio che, attraverso la raccolta e l’analisi di un grandissimo quantitativo di dati, permetterà di offrire ai pazienti ulteriori chance di cura, in particolare a coloro che non rispondono adeguatamente alla cosiddetta ‘prima linea terapeutica’. La partecipazione ai network di ricerca e l’analisi dei cosiddetti dei big data permetterà di rispondere a diversi quesiti clinici irrisolti, contribuendo fattivamente a migliorare la prognosi di questo tipo di tumore». «Sono sicuro che il nostro team di ricerca uro-oncologica darà il suo significativo contributo a questo studio», così il presidente del Consiglio di indirizzo e verifica dell’Istituto, Gero Grassi.