Google avrebbe chiuso “Iris”, il progetto relativo allo sviluppo di un paio di occhiali di realtà aumentata. Considerati i successori dei Google Glass, il colosso americano aveva svelato un anno fa alcune delle possibili applicazioni degli occhiali, tra cui la traduzione in tempo reale di una conversazione in una lingua diversa dalla propria. Come riporta Business Insider, il taglio dei costi e del personale a cui Google, come altre compagnie del settore tech, è andata incontro nell’ultimo anno, ha reso difficile seguire l’iniziativa. La volontà sarebbe invece quella di puntare su settori più remunerativi, anche dal punto di vista degli investimenti, come l’intelligenza artificiale applicata alla ricerca. In tale campo, Google concorre con Microsoft grazie a Bard, il chatbot che darà vita ad un nuovo modo di cercare contenuti sul web, attualmente in fase di sperimentazione negli Stati Uniti.
Un altro evento che ha influito sulla decisione di Google di abbandonare Iris pare sia stata la partenza di Clay Bavor, l’ex capo della realtà aumentata e virtuale dell’azienda, che ha fondato una startup con il co-Ceo di Salesforce, Bret Taylor. Inoltre, secondo quanto riferito, Google ha continuato a cambiare la sua strategia per gli occhiali, il che è diventato fonte di frustrazione per i membri del team che lavoravano al progetto. Due anni fa, The Verge riportava dell’esistenza di Iris e di un possibile lancio nel 2024. Sebbene Google abbia smesso di lavorare sul proprio hardware, Business Insider afferma che la società ha ancora delle ambizioni nel settore della realtà mista, virtuale e aumentata. Invece di costruire occhiali o visori, la compagnia potrebbe sviluppare un sistema operativo dedicato, concedendo la piattaforma in licenza ad altri produttori, come fa per Android su smartphone e tablet.