La Procura di Milano ha depositato i reclami alla Corte d’Appello milanese contro i tre decreti del Tribunale civile che, il 23 giugno scorso, hanno dichiarato “inammissibile” la richiesta dei pm di annullamento delle trascrizioni dei riconoscimenti dei bimbi di tre coppie di donne, nati con procreazione assistita avvenuta all’estero. I reclami sono stati formulati dal pm Rossana Guareschi, col coordinamento anche del procuratore Marcello Viola.
Nella sentenza numero 237 del 2019 la Corte Costituzionale “ha riaffermato il principio secondo cui ‘allo stato’ nel nostro ordinamento è ‘escluso che genitori di un figlio possano essere due persone dello stesso sesso'”. Lo scrivono i pm di Milano nei reclami alla Corte d’Appello contro la validità, dichiarata dal Tribunale civile milanese sei giorni fa, delle trascrizioni dei riconoscimenti dei bimbi di tre coppie di donne. Nell’atto la Procura milanese cita “i principi univoci dettati, a partire dal 2019 dalla giurisprudenza costituzionale e di legittimità”, ossia dalla Cassazione. Ne dà notizia l’Ansa.