Con il progetto BFBioS nella gestione dei fanghi, l’Acquedotto pugliese prova a rendere più ambizioso il suo piano di sostenibilità ambientale, orientato allo sviluppo dell’economia circolare del ciclo idrico e alla tutela dell’ambiente. La gestione dei fanghi rappresenta infatti l’elemento critico su cui cercare soluzioni per garantirne la valorizzazione ed il corretto smaltimento. Attualmente gli sbocchi per lo smaltimento dei fanghi sono il compostaggio in impianti extra regione e, per quella tipologia che rispetta i parametri, lo smaltimento in discarica. Entrambe le vie di destinazione presentano costi significativi. A partire da aprile 2021 nell’impianto di depurazione di Lecce di Acquedotto pugliese sono state sperimentate, per la prima volta in Italia, tecnologie innovative utili a recuperare biometano e biodiesel. Aqp è stato il primo gestore in Italia a sperimentare tale tecnologia innovativa (BFBios – BioFuel and Biomethane from Sludge) che riduce la quantità di fanghi prodotti dagli impianti di depurazione, recuperando il loro potenziale chimico-energetico, attraverso la estrazione/produzione di biocarburanti (biodiesel e biometano), creando un sistema virtuoso. Il progetto BFBIoS è finanziato dalla Regione Puglia ed è stato realizzato grazie ad Acquedotto Pugliese, Cnr Irsa, Engeo, T&A, Vitone Eco e The Hub Bari.
E gode del patrocinio dell’Ordine dei Geologi di Puglia. I partner hanno costituito un’apposita Associazione Temporanea di Scopo (A.T.S.). “All’economia circolare – ha commentato Francesca Portincasa, direttrice generale di Acquedotto Pugliese – destiniamo circa il 10% degli investimenti totali. In quest’ottica, abbiamo avviato il progetto Bf Bios sull’impianto di Lecce al fine di sviluppare un modello vincente per il trattamento e la valorizzazione dei fanghi da depurazione di reflui civili, in modo che da scarto possano sempre più divenire una risorsa da valorizzare, nella consapevolezza che una politica adeguata di gestione rappresenta un beneficio per l’ambiente e le comunità servite”