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Bari, un parassita attacca i lecci della città: “Interventi in corso”

Il Comune non usa più questa specie di alberi per le nuove piantumazioni

Pubblicato da: Samantha Dell'Edera | Ven, 23 Giugno 2023 - 14:08

Un nuovo parassita sta aggredendo le piante della città, dopo il punteruolo rosso che ha ucciso decine di palme. Si tratta di una cocciniglia che, a differenza del punteruolo rosso, non causa sempre la morte dei lecci, ma li danneggia in alcuni casi irreparabilmente. Tra le zone più colpite i giardini di Isabella D’Aragona, al fianco del Castello Svevo. Il caso è stato sollevato anche in Consiglio Comunale.

“Questo parassita non sta colpendo solo gli alberi della specie dei lecci, della città – ha detto l’assessore ai Lavori pubblici Giuseppe Galasso – ma è un problema che riguarda un po’ tutta la nostra regione. Diversamente dal punteruolo rosso sulle palme che causa la morte delle piante, in questo caso questa cocciniglia produce un effetto di seccume del fogliame ma solo eccezionalmente causa la morte della pianta”. Il Comune ha avviato anche una serie di forme di difesa. “Ci si difende – continua Galasso – con una potatura spinta, il taglio delle parti secche oltre che con l’utilizzo di prodotti fitosanitari compatibili con ambito urbano. Abbiamo avviato questa battaglia già su viale De Laurentis a Poggiofranco dove diversi alberi dello spartitraffico centrale sono stati colpiti. Adesso la zona più coinvolta risulta quella dei giardini di Isabella D’Aragona”.

Il fenomeno è comunque sotto controllo.  Ad affrontare il caso in Consiglio comunale, il consigliere dei Cinque Stelle, Italo Carelli.  “Ci segnalano – ha detto – una moria di lecci, pensiamo sia un problema serio perché i giardini di Isabella d’Aragona sono molto frequentati dai turisti e non è sicuramente una bella immagine quella attuale. Ho quindi chiesto se il Comune ha pensato di sostituire quegli alberi morti con piante più resistenti”. L’amministrazione, proprio a causa di questi attacchi da parte della cocciniglia, ha deciso di non utilizzare più i lecci anche nelle nuove piantumazioni.

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