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A Bari preoccupa la mala movida: “Il vero scempio è fuori dai locali”

La denuncia di alcuni cittadini: "Dallo spaccio alle auto in terza fila, nessuno fa nulla"

Pubblicato da: Francesca Emilio | Sab, 24 Giugno 2023 - 15:50

“Pub che chiudono per la musica troppo alta, ma il vero scempio è fuori: la città è una giungla. E’ una vergogna”. A raccontarlo a Borderline24 è una cittadina barese, che, senza nascondere la sua rabbia, ha voluto evidenziare il fenomeno della “mala movida”, ma non solo. Parole a cui fanno eco quelle di altri, fortemente preoccupati, per le condizioni in cui riversa la città.

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Dalle zone alle strade vicine ad alcuni locali utilizzate come “ritrovo per spacciatori” ai rifiuti abbandonati per strada nel post serata, ma anche alla “sporcizia” e alle auto parcheggiate in seconda “o terza fila”. Ma non solo, preoccupa, anche la città durante le ore notturne che, evidenzia la cittadina “oggi, essendo molto cambiata ed essendosi avvicinata al modello tipico europeo, viva anche di notte, richiede qualcosa in più, come più controlli o mezzi di trasporto”. Un argomento, quello relativo alla movida, che negli ultimi giorni è stato fortemente dibattuto soprattutto in seguito alla sospensione, per tre giorni, delle attività di due locali, uno nel Murattiano e uno nell’Umbertino. Decisione che ha visto anche la risposta dei due gestori dei locali (qui gli articoli: https://www.borderline24.com/2023/06/24/bari-locale-chiuso-anche-nel-murattiano-ordinanza-anacronistica/ e https://www.borderline24.com/2023/06/23/a-bari-chiusi-due-locali-il-proprietario-la-malamovida-e-altrove/ ) che hanno voluto evidenziare, così come sottolinea la cittadina che “la mala movida è altrove”.

“La città è allo sbando – ha proseguito la cittadina – ci si preoccupa del volume alto dei locali o di sponsorizzare gli eventi, quando i problemi sono altri. Basta farsi un giro in alcune zone della città, come ad esempio tra i locali più in voga nei pressi del lungomare, per rendersi conto di quello che accade. C’è chi spaccia a cielo aperto, alla presenza anche di ragazzini e famiglie e c’è anche chi non si preoccupa di buttare nei cestini, quei pochi cestini che abbiamo, le bottiglie in vetro delle birre che consuma, senza contare poi le baby gang e le persone che si piazzano in alcuni luoghi dove, se passi da sola, devi sperare di non incrociare lo sguardo con nessuno scappando in fretta. Il problema non sono i locali, loro che colpa ne hanno se accadono cose totalmente illegali nelle loro vicinanze? Il problema è dell’amministrazione che preferisce o forse fa finta di non vedere che c’è un problema di sicurezza in città, però organizza sempre più eventi così la gente si fa abbindolare da questo e non vede lo scempio intorno” – ha evidenziato.

Preoccupa, soprattutto, la paura nelle ore notturne. “A me, personalmente – ha spiegato ancora la cittadina – non fanno paura la musica e le voci fino a tarda sera. Sicuramente quelli possono essere un disagio per alcuni, ma non sono un problema reale rispetto al resto. A me preoccupa il fatto che se una ragazza o un ragazzo deve spostarsi di notte, in solitudine, deve camminare nella paura. A me preoccupa che le famiglie con i bambini, se passeggiano in alcune zone, devono stare attente ai borseggiatori e agli spacciatori. Non ci sono mezzi di trasporto notturni, nella città che ormai è viva anche di notte, ma soprattutto non ci sono controlli e i servizi non funzionano, sono in ritardo anni luce, mentre tutto sta cambiando. Non è facile amministrare, questo lo posso immaginare, ma basterebbe smettere di occuparsi solo delle cose belle da sponsorizzare, ricordandosi che esiste anche tanto marcio intorno, per farci sentire meno soli e magari trovare insieme una soluzione. Non siamo ciechi, sappiamo vedere, questa città se non la vivi, vista a distanza, è bella perché è raccontata bene, si parla di progetti futuri, di traguardi, si parla per slogan. Poi, ci vivi un po’ e l’incantesimo finisce” – ha concluso.

Parole a cui fanno eco quelle di un altro cittadino, un papà. “Il problema non sono i locali – ha spiegato – pagherei per avere musica alta ed eventi fino a tardi nel luogo in cui viviamo, in periferia, dove non c’è nulla di nulla. I figli però crescono e nel momento in cui il territorio in cui vivono non offre nulla, devono necessariamente spostarsi. E Bari centro mette i brividi, proprio perché grande e pieno è anche abbandonato a sé stesso in molti casi. Fuori dai locali, non per forza quelli della movida notturna, accade di tutto. C’è chi spaccia, chi fa il bullo, chi si ubriaca e diventa pericoloso. La musica alta non fa paura, fa paura il silenzio che c’è nei confronti di queste situazioni. Non ha senso sospendere un locale per il volume troppo alto, avrebbe senso sospendere chi dovrebbe lavorare per far garantire il senso civico e la sicurezza ai cittadini” – ha concluso.

Negli scorsi giorni, come già evidenziato, anche il gestore di uno dei due locali sospesi aveva detto la sua rivolgendosi, in particolare, al sindaco Antonio Decaro. “Adesso basta – aveva scritto sui social – a Bari ci sono posti in cui si inizia a bere alle 10 del mattino. Proprio sotto casa mia si spaccia droga dalla mattina alle quattro di notte ogni giorno, si incontrano delinquenti baresi famosi, vendono eroina, rivotril e cocaina a minorenni, nostri e vostri figli. A tutte le ore, sotto gli occhi di tutti, assisto a questo degrado umano, ma il sindaco cosa fa? Chiude i locali frequentati da gente per bene. E allora viva la Peroni e i tossici sotto casa, viva le risse, viva le siringhe, la sporcizia e il degrado” – ha concluso.

Foto repertorio

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