Manila Gorio, candidata sindaco alle prossime amministrative di Bari e conduttrice televisiva, ha accusato il Bari Pride e il Pd di averla esclusa dalla manifestazione e di non averla scelta come madrina. Oggi arriva la replica degli organizzatori del Bari Pride. “Il Bari Pride è un coordinamento di organizzazioni per i diritti LGBTQIA+ del territorio barese. Lo spazio decisionale di cui si dota il coordinamento è l’assemblea, convocata pubblicamente – si legge in una nota – Nell’ambito della discussione rispetto alla scelta del ruolo di madrina del Bari Pride 2023, l’assemblea ha declinato l’autocandidatura della signora Manila Gorio in quanto ha valutato il suo profilo non rappresentativo delle istanze. A fronte delle perplessità sollevate dall’assemblea nei riguardi della sua autocandidatura, la signora Manila Gorio ha ripetutamente violato gli spazi fisici e virtuali dell’assemblea attraverso comportamenti machisti e prevaricatori che hanno confermato l’inadeguatezza al ruolo”.
“Siamo turbati dallo spregiudicato tentativo di personalizzazione di un processo collettivo, avvenuto tramite metodi che non appartengono in alcun modo al coordinamento e dichiarazioni di cui neghiamo categoricamente la veridicità – continua la nota – La comunità del Bari Pride continua a lavorare in queste ore per la realizzazione di una manifestazione tanto attesa, convinta dei valori e degli obiettivi che la animano”.
La Gorio ha anche pubblicato audio nelle sue storie di Instagram denunciando appunto di essere stata estromessa dalla manifestazione che si terrà domani, 17 giugno, a Bari.
La replica della Gorio
La mia candidatura alle prossime amministrative per correre alla carica di sindaco di Bari rappresenta un’importante messaggio di impatto e di inclusione dove non avrei mai immaginato non ricevere l’appoggio di molte associazioni LGBT della città e della prossima manifestazione Bari Pride 2023.
In quanto presidente dell’associazione Anti (associazione nazionale transgender italia) che tutela i diritti dei ragazzi trans d’Italia, attivista e sempre pronta a difendere la comunità LGBT attraverso le trasmissioni da me condotte come il Punto su Antenna Sud ho chiesto di entrare a far parte dell’assemblea e del direttivo del Bari Pride 2023.
Durante una delle assemblee dove ho partecipato, le associazioni presenti si lamentavano della mancanza di contributi e sponsor per poter invitare una madrina al prossimo Pride prevista per il 17 giugno.
Sentendo le difficoltà presentate ho deciso di propormi gratuitamente come madrina della manifestazione.
Successivamente, non solo non è stata accolta la mia proposta, con la motivazione che la mia candidatura sarebbe stata un problema perché il Pride non deve avere una natura politica e partitica, rimproverandomi per questo mia scesa in campo politico, mi veniva respinta la mia proposta e venivo espulsa dall’assemblea del Bari Pride.
Per deformazione professionale svolgendo l’attività di giornalista sono venuta a conoscenza attraverso documenti e prove in mio possesso che molti dei membri del direttivo e dell’assemblea del Bari Pride fanno parte di partiti politici ben schierati che hanno preso parte alle passate competizioni politiche come Maria Chiara Addabbo (partito democratico) e Leoluca Armigero per il movimento Bari Bene Comune, dunque le stesse persone che mi respingevano come Madrina e come componente del Bari Pride 2023 sono le stesse persone che appartengono già a partiti politici e che espressamente mi hanno comunicato che la mia scelta di candidarmi come sindaco doveva essere condivisa e approvata dai loro partiti.
Sono stata espulsa non solo dal direttivo e dall’assemblea del Bari Pride, ma anche dalla chat dello stesso dove sono riuscita ad ottenere gli screen shot di alcune conversazioni strumentalizzando il post del mio profilo instagram sulla morte del presidente Berlusconi come un’ulteriore prova del fatto che io fossi schierata con il centrodestra e quindi non in linea con le loro ideologie politiche per escludermi dalla manifestazione.
Colgo anche l’occasione per ricordare che la sottoscritta e il mio movimento civico Bari Città Libera non fa parte di nessuno schieramento politico e partitico stando solo dalla parte dei cittadini di Bari.
Inoltre concludo, che negli anni ho già partecipato a diversi Pride in giro per l’Italia come madrina (Gallipoli, Matera ecc.) e sono davvero rammaricata e dispiaciuta che gli organizzatori del Bari Pride si siano comportati in questo modo, costruendo l’evento unicamente politicizzato