I Finanzieri del Comando Provinciale di Bari hanno eseguito nel capoluogo il sequestro di circa 1 quintale di hashish trasportato a bordo di un’autovettura traendo in arresto, in flagranza di reato, il responsabile del traffico illecito di stupefacenti. Tale misura è stata successivamente convalidata dal G.I.P. del locale Tribunale che, ritenendo sussistenti gravi indizi di colpevolezza nei confronti dell’indagato (allo stato, fatta salva la valutazione nelle fasi successive con il contributo della difesa) e rilevando il concreto e attuale pericolo di reiterazione di delitti della stessa specie, ha disposto nei confronti di quest’ultimo una ordinanza applicativa della custodia cautelare in carcere. In particolare, nell’ambito di un’autonoma attività di controllo, finalizzata a prevenire e reprimere le condotte illecite nel settore della vendita di sostanza stupefacente, i militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza hanno eseguito l’ispezione di un’automobile sospetta, che sostava all’interno di un’area di parcheggio, condotta da un soggetto barese con numerosi precedenti anche specifici.
Il controllo accurato dell’autovettura ha consentito di rinvenire 920 panetti di hashish, per un peso complessivo di circa 95 chilogrammi, contenuti nel bagagliaio e in una scatola di cartone posizionata sul sedile posteriore. Il presunto responsabile è stato, pertanto, tratto in arresto in flagranza di reato per l’ipotesi di reato di traffico di sostanze stupefacenti, mentre l’hashish, unitamente a 2 smartphone, sono stati sottoposti a sequestro. La droga sarebbe stata verosimilmente destinata ad essere immessa nelle locali piazze di spaccio e avrebbe fruttato, nella successiva rivendita ai consumatori finali, sulla base delle attuali quotazioni di mercato, ricavi per circa 1 milione di euro. L’attività, che si aggiunge ad altre recentemente concluse dai finanzieri del Comando Provinciale di Bari, testimonia ancora una volta il costante e fattivo impegno delle Fiamme gialle nel contrasto a condotte delittuose che destano non solo un particolare allarme sociale per i rischi arrecati alla salute dai cittadini, ma che sono, altresì, fonte di rilevanti guadagni per le organizzazioni criminali da reimmettere nel circuito
economico, alterandone il funzionamento a danno delle imprese che operano nella legalità