Su proposta dell’assessora alle Politiche educative e giovanili Paola Romano, la giunta comunale ha approvato oggi due delibere relative all’edilizia scolastica, con l’obiettivo di razionalizzare l’attuale organizzazione in particolare dei servizi rivolti ai più piccoli. La prima delibera riguarda la cessazione dell’attività della scuola dell’infanzia comunale Diomede Fresa, ubicata in piazzetta Sant’Anselmo, nella città vecchia, il cui edificio, di proprietà comunale, sarà a breve oggetto di interventi di riqualificazione finanziati dal PNRR al fine di adibirlo ad asilo nido comunale.
Dunque, per il prossimo anno educativo, gli alunni frequentanti la Diomede Fresa saranno trasferiti presso la scuola d’infanzia comunale Principessa Jolanda, in via Carducci. Il secondo provvedimento riguarda invece l’avvio di un’indagine di mercato, da effettuarsi mediante avviso pubblico esplorativo, finalizzata al reperimento di un immobile da adibire a scuola dell’infanzia Principessa Jolanda, considerata l’imminente scadenza del contratto di locazione passiva in essere.
“Si tratta di due provvedimenti legati da una logica comune – commenta Paola Romano -: entro la fine del mese dovrebbero iniziare i lavori per l’adeguamento e riqualificazione della Diomede Fresa finanziati dal PNRR, interventi che richiederanno una lunga tempistica in considerazione della quale abbiamo optato per la cessazione delle attività didattiche della scuola dell’infanzia, i cui alunni, a partire dal prossimo settembre, saranno trasferiti nella scuola dell’infanzia Principessa Jolanda.
Quanto a quest’ultima, considerato che tra un anno scadrà il contratto di affitto, è necessario esperire una gara per individuare, nella stessa zona, una struttura idonea ad accogliere i bambini e il personale scolastico ponendo il canone attuale quale parametro massimo della negoziazione, in ossequio al principio di economicità.
Al termine dei lavori la Diomede Fresa diventerà un asilo nido comunale, servizio estremamente richiesto dalle famiglie baresi e per il quale si registra una lunga lista d’attesa, circostanza che non si verifica invece per il servizio di scuola d’infanzia garantito da strutture statali”.