“Ho i giornalisti che mi stanno molestando sotto casa, ti prego è invivibile così mia mamma piange, mio fratello e Luciano pure, ti prego. Siamo al 4 giorno oggi, finiscila con questa storia e batti un colpo, ti supplico”. E’ il messaggio che il 31 maggio, poche ore prima di essere arrestato per omicidio aggravato, Alessandro Imagnatiello manda a Giulia Tramontano, la sua fidanzata in realtà uccisa quattro giorni prima, per precostituirsi un alibi e per far credere che la ragazza, incinta al settimo mese, si era allontanata da casa. Il testo è agli atti dell’indagine per cui ora l’uomo è in carcere. Ne dà notizia l’Ansa.
“Ma veramente prima ancora di far nascere un bambino tu vuoi già dividerci? Vuoi farlo nascere con due genitori già separati ? Ma che madre sei!!! Ma te lo chiedi?”. Il 25 maggio scorso Alessandro Impagnatiello scrive così a a Giulia Tramontano, la sua fidanzata incinta di sette mesi e da lui uccisa due giorni dopo. Quel giorno i due, come si evince dai WhatsApp agli atti dell’indagine, stanno discutendo. Le gli ripete di non essere “felice” e che loro storia era al capolinea. “Accetta la mia decisione e chiudiamo il discorso. Non voglio altre discussioni, frustrazioni, ansie e rabbia continua, lasciami stare”.
Lo scorso gennaio erano già in piena crisi Alessandro Impagnatiello e Giulia Tramontano, la fidanzata, al settimo mese di gravidanza, che ha ucciso una settimana fa nel Milanese. Il barman, ora in carcere per l’omicidio, aveva detto alla compagna “di avere un’altra relazione sentimentale con un’altra ragazza e che, per via di questa situazione” Giulia “stava pensando di abortire in quanto era incinta”: Lo ha messo a verbale Chiara Tramontano, la sorella della giovane donna accoltellata aggiungendo che comunque le “problematiche sentimentali” tra i due sono sorte fin da quando hanno” iniziato la convivenza (…) nel febbraio 2021″
Giulia Tramontano, quando lo scorso gennaio seppe del tradimento, disse alla sorella Chiara “che non avrebbe perdonato Alessandro ma sarebbe tornata a Senago” nella casa in cui viveva con il compagno e dove lui una settimana fa l’ha accoltellata, “in attesa di trovare un’altra soluzione abitativa oppure tornare a casa dai genitori”. Lo ha messo a verbale il 29 maggio la stessa Chiara, aggiungendo che a febbraio Giulia “confidava ai nostri genitori la sua gravidanza nonché le problematiche sentimentali con Alessandro” e che loro padre le aveva assicurato “che, se ci fosse stato bisogno, le avrebbe dato tutto l’aiuto possibile”.