Un Centro regionale di riabilitazione pubblica ospedaliera a Ceglie Messapica utilizzando il personale attualmente in servizio. E’ quanto proposto da Fabiano Amati, leader di Azione in consiglio regionale. “Una proposta che rompe ogni indugio – spiega – e riporta la struttura alla missione assistenziale e gestionale originaria; la proposta di legge è stata ispirata da una visita recente alla struttura per far visita a Mattia (forza, ce la faremo), con l’ingresso in ogni camera, lo sguardo su ogni malato e la guida di professionisti con competenza e cuore. Un’esperienza umanamente forte e amministrativamente istruttiva, per ambire al meglio e smetterla con le proroghe, le incertezze e il servizio limitato rispetto al potenziale. E il tutto in attesa di poter avere al più presto, anche l’ampliamento per il centro risvegli, così da istituire nella nostra regione un luogo di ragionevole speranza”.
“Un notevole motivo di tipo assistenziale – prosegue – consistente nell’attribuire alla struttura tutte le attività previste per i diversi codici di classificazione riabilitativa, congiunto al ripristino dell’originaria scelta sulla modalità di gestione pubblica e alla volontà di attribuire caratteristiche di alta specializzazione a caratura regionale, muovono ogni disposizione della proposta di legge. L’alta specializzazione nella gestione pubblica, la valorizzazione del personale attualmente adibito, l’apertura al supporto delle altre aziende sanitarie o ospedaliere universitarie, l’accoglienza delle nuove tecnologie per allungare i periodi di presa in carico, la priorità nell’attribuzione dei posti letto e la rilevanza clinica e umana di questa struttura, potrebbero mettere a punto l’avvio di una stagione nuova, affinché anche alla Puglia possa essere riconosciuto in pienezza il ruolo di regione all’avanguardia nell’obiettivo più alto e complicato del risveglio dalla condizione di stato vegetativo e coscienza meno che minima, così tragica ma altrettanto ricca di mistero scientifico e ragionevole speranza.
Nel dettaglio. L’articolo 1 istituisce il “Centro regionale pubblico di riabilitazione ospedaliera di Ceglie Messapica – CRRiPOCeM” di proprietà e gestione interamente pubblica, incardinato nell’organizzazione funzionale della Azienda Sanitaria Locale di Brindisi, corredato da tutte le unità operative, relativi day hospital e per tutti i livelli, regimi e fasi delle attività riabilitative. Per il raggiungimento dello scopo l’Azienda Sanitaria Locale di Brindisi potrà avvalersi nella gestione sanitaria del CRRiPOCeM e previa sottoscrizione di protocollo d’intesa, di altre Aziende Ospedaliere Universitarie o Aziende Sanitarie Locali della Regione. L’articolo 2 detta norme speciali di operatività per il raggiungimento o mantenimento dell’eccellenza riabilitativa, facendo in modo che la tenuta in carico del paziente avvenga per l’intero percorso riabilitativo, stabilito sulla base della normativa, le linee guida e relative prescrizioni cliniche di carattere soggettivo, anche utilizzando tecnologie di tele-monitoraggio, tele-medicina, robotica, intelligenza artificiale, ovvero tecnologie aventi il medesimo obiettivo. L’art. 3 tratta norme transitorie e finale per meglio regolare tutte le attività di passaggio dall’attuale gestione a quella esclusivamente pubblica e per migliorare la continuità assistenziale – conclude – con il telemonitoraggio domiciliare.”