Si è avvalso della facoltà di non rispondere nell’interrogatorio di garanzia il 18enne arrestato lunedì scorso insieme ad altre due persone perché considerato l’esecutore materiale dell’omicidio di Paolo Stasi, il 19enne assassinato il 9 novembre del 2022 a Francavilla Fontana, in provincia di Brindisi.
Il diciottenne oggi è stato interrogato dal gip del Tribunale per i minorenni di Lecce, Paola Liaci, perché all’epoca dei fatti era minorenne.
Il ragazzo, che si trova in carcere a Brindisi, oggi è stato ascoltato limitatamente all’ accusa di omicidio volontario, mentre era stato già ascoltato mercoledì scorso dal gip del Tribunale di Brindisi, Vittorio Testi, dove invece è indagato per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti. Anche in quella circostanza, difeso dall’avvocato Leonardo Andriulo, si era avvalso della facoltà di non rispondere, così come Cristian Candita, il 21enne indagato con lui per omicidio volontario in concorso e detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. In totale nell’ inchiesta sono otto le persone indagate, tra queste anche la madre di Paolo Stasi, Annunziata D’Errico, di 52 anni, accusata di detenzione ai fini di spaccio di droga.
Dall’indagine è emerso che Stasi sarebbe stato ucciso per un debito di 5mila euro, che avrebbe accumulato per droga che sarebbe stata consumata nel suo appartamento e non pagata.