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Bari, la banca del latte del Di Venere compie 20 anni

Centinaia di neonati nutriti grazie alla solidarietà tra mamme

Pubblicato da: redazione | Ven, 26 Maggio 2023 - 16:50

Oltre 4mila litri di latte raccolti, 40mila biberon per centinaia di neonati prematuri nutriti, più di 500 mamme donatrici e 30 nuove donne reclutate ogni mese. Sono i numeri della Banca del Latte della Terapia Intensiva Neonatale dell’Ospedale “Di Venere”, una delle più longeve del Sud Italia e quasi unico esempio in Puglia (l’altra attiva è a San Giovanni Rotondo). Quella della BLUD, Banca del Latte Umano Donato, è una storia di sensibilità umana e di qualità assistenziale che da 20 anni è in grado di far arrivare ai piccoli nati pretermine la miglior terapia specifica possibile: il latte materno.

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“Un traguardo importante – commenta il direttore generale Antonio Sanguedolce – perché è la testimonianza di un’esperienza di successo costruita negli anni, pezzo dopo pezzo, grazie alla collaborazione dei medici e infermieri che vi hanno lavorato e vi lavorano e, soprattutto, alla sensibilità della rete di mamme donatrici che rendono così speciale questo servizio di “mutuo soccorso” capace di garantire a tanti piccoli neonati un alimento prezioso qual è il latte umano, anche quando per tante ragioni viene a mancare”.

L’origine della BLUD Un grande progetto fortemente voluto dal primo direttore della Unità di Terapia Intensiva Neonatale dell’Ospedale Di Venere, il dottore Savino Mastropasqua, che con la sua lungimiranza e determinazione è stato un pioniere del miglioramento delle cure e dell’innovazione tecnologica in Neonatologia nel panorama regionale e nazionale. La creazione di una BLUD per garantire ai neonati prematuri un nutrimento fondamentale per la loro crescita e sviluppo, si concretizzò nell’aprile del 2003 con l’affidamento della sua gestione alla compianta infermiera Ottavia Binetti, alla quale la struttura è oggi intitolata, e alla dott.ssa Marzia Tarantino.

Come funziona la Banca del Latte Attualmente la BLUD riceve il latte raccolto da mamme altamente sensibilizzate e selezionate tramite un primo screening fatto di colloqui ed esami specifici (esami del sangue ed esame colturale su un campione di latte), grazie ad una costante campagna di informazione e al lavoro costante svolto dalla referente infermiera Paola Albanese, e con tutto il supporto del personale medico ed infermieristico dell’UTIN diretta dal dott. Gabriele D’Amato.

“La sensibilità nel donare – spiega l’infermiera Albanese – nasce proprio all’interno dell’UTIN, dove si tocca con mano la necessità di avere a disposizione latte materno. Le prime donatrici sono le stesse mamme che hanno neonati ricoverati in terapia intensiva, le quali ci chiedono di donare il latte eccedente rispetto al fabbisogno del proprio neonato. Poi vengono arruolate mamme sul territorio, attraverso i contatti telefonici o via mail, oppure quelle del Nido dell’Ostetricia con bambini nati a termine e latte in eccesso: tutte insieme costituiscono il nostro “piccolo esercito” di mamme donatrici, che vogliamo ringraziare una ad una”.

Il resto lo fa il “passaparola”, sui social e nei gruppi di mamme, un meccanismo virtuoso capace di attivare una vera e propria catena della solidarietà che alimenta continuamente le riserve dell’UTIN. Negli ambienti della Banca del Latte, che ospita anche il Lactarium dove le mamme possono “tirare” il latte, gli standard di sicurezza e qualità sono ottimali e contemplano una serie di indicatori propri dell’HACCP (l’insieme di procedure mirate a garantire la salubrità degli alimenti): dalla conservazione del prodotto in congelatore a meno 20 gradi alla pastorizzazione e quindi al processo di scongelamento programmato al momento dell’utilizzo. Negli stessi spazi le donne donatrici vengono formate su nozioni pratiche ed igieniche relative all’estrazione, conservazione e trattamento del latte materno, e vengono rifornite anche dei kit occorrenti (tiralatte, biberon sterili ecc.) per poter raccogliere il latte comodamente a casa.

I benefici del latte materno La piena collaborazione della Direzione generale della ASL Bari ha permesso in questi anni di facilitare le donazioni offrendo un sistema di raccolta domiciliare – tramite il ritiro da parte di autisti aziendali dotati di frigocongelatori – con procedure sempre più efficienti che hanno consentito a tutti i neonati pretermine degenti in UTIN di ricevere esclusivamente latte umano, con i benefici ad esso connessi. «Nella nostra UTIN – spiega il dott- D’Amato – così come previsto dalle linee guida nazionali ci siamo dotati di una struttura grazie alla quale riusciamo a garantire l’alimento migliore per i neonati più fragili, i nati pretermine e al di sotto dei 1500 grammi di peso. Il latte materno è l’alimento più idoneo dal punto di vista nutrizionale e soprattutto perché serve in termini terapeutici, poichè riduce di molto le complicazioni, previene le morbilità delle terapie intensive neonatali come la rischiosa enterocolite necrotizzante e le infezioni tardive del neonato, patologie gastrointestinali e gravi intolleranze alimentari, in pratica favorisce un percorso di cure ritagliato sulle esigenze del pretermine. E’ giusto ricordare – continua D’Amato – che i bambini nati pretermine alimentati con latte materno raggiungono la tolleranza alimentare almeno dieci giorni prima di quelli nutriti con latte artificiale, abbattendo così lo stato infiammatorio intestinale e migliorandone la risposta immunitaria, sono quindi bambini che stanno bene e in tal modo vengono abbreviati anche i tempi di degenza in ospedale».

Il prossimo obiettivo E’ in via di definizione, inoltre, un importante progetto che ha come obiettivo la creazione di una Rete Regionale di Banca del Latte, a disposizione di tutte le unità operative di Terapia Intensiva Neonatale pugliesi. Seguendo le linee guida della AIBLUD (Associazione italiana delle banche del latte umano donato) e alcuni modelli già adottati in altre regioni italiane come la Toscana, la Banca del Latte del “Di Venere” potrà offrire il latte raccolto a tutti i centri che vorranno utilizzare questo prezioso ed unico nutrimento per i loro prematuri o per i neonati con particolari bisogni assistenziali.

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