Al giorno d’oggi, le aziende incorrono ad un numero particolarmente ampio di sfide inedite. L’avvento della tecnologia ha, infatti, reso diverse e sempre più peculiari le esigenze delle persone. La pletora di clienti delle imprese, dunque, oggi ha modo di raggiungere i supplier in maniera più diretta e impattante, soprattutto grazie alla nascita degli store online. Tutto questo ha portato le aziende a premunirsi in merito a diversi aspetti e, soprattutto, riguardante le procedure logistiche e le pratiche di storage che interessano la merce che viene trasformata in beni e servizi.
Quando si parla di magazzino in ambito logistico non è possibile non fare riferimento ai costi che esso ha per un’azienda. Tra i costi da includere nella gestione di un magazzino bisogna includere anche quelli relativi agli strumenti per la gestione digitale dei dati che, dato il processo di digitalizzazione a cui stiamo assistendo, non possono mancare. In particolare, gli strumenti destinati al controllo delle giacenze sono ormai irrinunciabili e al riguardo segnaliamo che programmi come il software per stampare i codici a barre di Labeljoy, azienda tra le più autorevoli in questo tipo di servizi, consentono di semplificare questo genere di attività.
Al di là di questo, però, ci sono moltissime spese alle quali le company vanno incontro per mantenere e gestire le storage area. Si parla di spese differenti che variano sensibilmente in funzione del settore commerciale dell’impresa, ma che di solito si assestano comunque su cifre particolarmente alte e che, proprio per questa ragione, richiedono non poche attenzioni da parte delle company. Nelle prossime righe andremo a scoprire a quali spese va incontro un’azienda per la gestione di un magazzino e quali sono le sfide relative.
Storage management: le sfide per le aziende
Quello di mantenere e gestire un magazzino rappresenta un compito arduo anche per l’azienda di maggiore successo. Si tratta, infatti, di un insieme di task complesse che richiede una valutazione meticolosa dei costi di gestione e non solo. Sono svariate, infatti, le sfide a cui le company vanno incontro – imprevisti e difficoltà compresi – nel momento in cui si trovano a gestire un magazzino, soprattutto nelle fasi cruciali di inventario e di ampliamento nei confronti di mercati nuovi o di una clientela più ampia.
Il costo reale di gestione del magazzino, infatti, tiene conto di diverse variabili e va al di là del costo dei beni venduti o delle materie prime. Oltre ai costi di gestione e di mantenimento e a quelli di assicurazione, infatti, bisogna considerare anche gli interessi e le perdite di prodotto. È importante, dunque, saper denominare e dividere per tipologia i vari costi, in maniera tale da poter agire su di essi per ottimizzarli al meglio.
Diverse tipologie di costi di gestione del magazzino
Insomma, quantificare il costo della gestione del magazzino per un’azienda è quasi impossibile. Possiamo fornire una stima in questo senso e affermare che, questi, si assestino intorno al 25% circa del valore delle scorte disponibili all’interno del magazzino stesso. Le categorie all’interno delle quali è possibile classificare i costi di gestione del magazzino sono principalmente tre.
Troviamo in primo luogo i costi di ordine o di impostazione, poi quelli di mantenimento a magazzino e, infine, quelli di rottura di stock, noti anche come costi di stock out. Il primo è un costo fisso che, di solito, include le commissioni di emissione dell’ordine e le varie spese amministrative e di comunicazione. Troviamo, poi, i costi di gestione del magazzino che, come detto, si rifanno al management dello stesso tra rischi e servizi e, infine, i costi di rottura di stock che interessano le perdite in termini di fidelizzazione della clientela o reputazione aziendale.