Più corse ferroviarie sulla tratta Bari Palese-Macchie. È quanto chiedono i residenti del quartiere, situato nel Municipio V in una petizione recentemente inviata al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, all’assessore alla Viabilità del Comune di Bari, al presidente del Municipio V e all’azienda, Ferrotramviaria spa.
Cinquecentocinquanta le firme raccolte, obiettivo: arginare i disagi che i pendolari, tra cui lavoratori e studenti sono costretti a vivere, tornando ad avere un numero di corse idoneo utile per coprire il servizio e non far migrare l’utenza verso altre stazioni, situate, in alcuni casi, sottolinea una delle responsabili della petizione “troppo lontano dalla propria zona di residenza”. Quella delle due stazioni in questione, Palese e Palese-Macchie è una storia lunga oltre vent’anni. Prima della realizzazione della linea che oggi collega Bari all’aeroporto, con la fermata Europa, che di fatto, oggi copre l’utenza di Palese, erano stazioni molto frequentate. Oggi, entrambe le stazioni, sono quasi identiche a come erano in passato, ma diventano giorno dopo giorno, veri e propri luoghi che, nonostante siano utili per la comunità, rischiano invece di scomparire in balia dell’abbandono.
“Con il passare del tempo però – spiega la responsabile – hanno iniziato a tagliare le corse probabilmente per sponsorizzare quella che continuano a chiamare metropolitana, ma che questo non è, diminuendo le corse dalle due fermate in questione. Ovviamente, con il taglio delle corse, sono diminuite anche le persone che la frequentano. Oggi viviamo moltissimi disagi, non solo per l’assenza di corse, ma anche perché quelle poche che ci sono fanno spesso ritardo e, inoltre, per le stazioni diventate luoghi fantasma”- sottolinea. Basta infatti passare un po’ di tempo nelle due stazioni in questione per rendersi conto di quanto degrado ci sia intorno: dai rifiuti, all’assenza, soprattutto nel caso della fermata “Palese” di personale capace di supportare i pendolari. “La fermata della Bari Nord – spiega una lavoratrice – è praticamente dietro casa, in una zona isolata del quartiere, per arrivare a Bari, se non prendo questo treno, devo arrivare in centro oppure aspettare un bus che sinceramente, mi sembra poco sicuro o, infine, arrivare a piedi fino alla fermata Europa, percorrendo un tratto di strada pericoloso, soprattutto la sera. Con il passare degli anni hanno diminuito le corse, adesso molte volte sono costretta a farmi accompagnare fino alla fermata “Europa”, ma è davvero ingiusto che con la stazione dietro casa, devo scomodare terze persone per farmi accompagnare altrove o debba andare a piedi, soprattutto al ritorno, al buio più totale. Se aumentassero nuovamente le corse sono sicura si popolerebbero le stazioni. Continuano a ripetere che tanto viene più utilizzata la fermata Europa, ma non si rendono conto che lo si fa per non rischiare di perdere un giorno di lavoro o scuola creando un grosso, grossissimo disagio ai residenti. Senza contare che entrambe le stazioni sono pericolose poiché sprovviste di personale, la sera fa paura aspettare un treno. Le macchine hanno sostituito l’uomo, ma forse hanno confuso la ricerca di modernità con l’assenza di volontà di occuparsi dei propri clienti, lasciandoci letteralmente soli e isolati” – conclude senza nascondere la rabbia.
Si tratta di questioni affrontate nella petizione, all’interno della quale viene evidenziato che la tratta Bari Palese Macchie della Bari Nord è quella più penalizzata per l’esiguo numero delle corse ferroviarie, ma anche per l’assenza di servizi nei giorni festivi, dei ritardi e della continua soppressione delle corse e del nuovo orario, in vigore dal 3 aprile scorso, che prevede ulteriori riduzioni di corse. “Sempre più persone – si legge nella nota – non avendo nessuna garanzia di raggiungere in orario il luogo di studio o di lavoro, rinunciano al trasporto pubblico per spostarsi con mezzi propri. Il costo di tale mobilità non è sostenibile ne dai cittadini di Palese, ne dall’ambiente perché causa inquinamento e spreco di energia”. I residenti, dunque, chiedono la programmazione di treni aggiuntivi sia negli orari più frequentati, sia nelle fasce orarie scoperte, sia la sera, dopo le ore 20, in cui non sono previsti treni e, per alcuni diventa davvero difficoltoso rientrare a casa affidandosi ad altre aziende del trasporto o anche cambiando fermata, poiché troppo distanti da casa e, inoltre, nelle giornate festive.
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