Prosegue la battaglia sulla sicurezza dei bus da parte dei dipendenti Amtab stremati dall’escalation di episodi che si sono verificati nelle ultime settimane. Nella giornata di ieri, una delegazione ha incontrato il Prefetto e il ministro Piantedosi nel corso dell’incontro sulla sicurezza. Diversi i punti sui quali si sono soffermati i dipendenti fortemente preoccupati non solo per la propria incolumità, ma anche per quella degli utenti, sempre più restii dall’utilizzare il bus, proprio per via di alcune questioni, l’ultima, ad esempio, la rissa in piazza Moro, proprio dinanzi al capolinea, sotto gli occhi di tanti utenti, oltre che degli stessi lavoratori.
Per quanto riguarda la sicurezza, diverse le proposte presentate dal personale, propedeutiche, in particolare, a stilare un protocollo di intesa sulla sicurezza da presentare alla prefettura. Spicca, in primis, la richiesta della presenza del pubblico ufficiale per l’operatore di servizio, oltre ai corsi di formazione. Inoltre, i dipendenti, richiedono una bodycam per l’ausiliare della sosta e corsi di formazione, doppio operatore su zone a rischio, ma non solo. Tra le richieste anche lo status di pubblico ufficiale ai verificatori e agli addetti di servizio, oltre alla qualifica di polizia dei trasporti tramite corsi di formazione.
Per quanto riguarda i mezzi di trasporto, la richiesta, per quelli nuovi, è quella della presenza di una cabina di guida anti intrusione, richiesta già evidenziata nel corso di un’intervista realizzata per Borderline24. La richiesta, per i mezzi, riguarda anche la presenza di un pulsante collegato alla cabina, di uno “generatore di panico”, oltre che di un sistema di sorveglianza funzionante (in quanto quelli attuali, come già evidenziato più volte, non risultano attivi) e controlli a campione delle forze dell’ordine sui bus. Ma non solo, i dipendenti chiedono anche sicurezza relativa al capolinea in piazza Moro, con posta di ingresso del gabbiotto motorizzata e accessibile solo con badge, oltre a spot educativi e informativi sull’utilizzo del mezzo.
L’incontro di venerdì scorso però, attende delle risposte concrete. Al momento infatti, evidenziano alcuni dipendenti “non c’è stato alcun verbale, se non un impegno da parte sindacale e dall’azienda di produrre un protocollo d’intesa da inviare alla regione Puglia affinché si attivi un tavolo permanente dedicato alla sicurezza”.
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