Sono furibondi i residenti del centro murattiano di Bari. Furibondi per l’ennesima scelta, a dir loro, “errata” dell’amministrazione comunale, che solo qualche giorno fa, ha dato il via libera all’installazione del ‘ristorante sospeso’ in largo Giannella. Nascerà al posto della ruota panoramica e sarà presente solo per qualche giorno, dal 21 al 25 giugno.
L’opera, sempre secondo i cittadini che fanno parte del “Comitato salvaguardia zona umbertina”, potrebbe aggiungere ulteriori problematiche ad una situazione già a dir poco precaria. Le manifestazioni e gli eventi organizzati dall’ amministrazione comunale, che portano all’inevitabile chiusura del traffico, cosi come il disturbo alla loro quiete causato dai locali notturni, li sta esasperando. Continua quindi a montare la protesta dei residenti del quartiere murattiano che tra eventi e manifestazioni vedono da giorni le strade del centro cittadino bloccate al traffico, con la conseguente circolazione delle autovetture quotidianamente in tilt. Dopo il “caso” del villaggio della Coldiretti e le tante maratone e la chiusura al traffico del lungomare Nazario Sauro, i cittadini della zona umbertina hanno anche protestato per le riprese di alcune scene di un film avvenute nel corso delle tarde ore serali di alcuni giorni fa. Ma gli eventi che loro portano all’attenzione sulle loro pagine social e che provocano un danno alla loro quiete sono innumerevoli. Da non sottovalutare la carenza dei parcheggi, il sistema ztl, la gestione dei flussi turistici e l’insostenibile avvento dei bed and breakfast.
I toni in alcuni casi sono anche molto aspri: “Non se ne può più. La zona umbertina è senza pace”, dicono. E ancora una residente sostiene che gli eventi e le manifestazioni rappresentano una “limitazione alla libertà personale, nonché disturbo alla quiete pubblica. Altro che cultura”. Molti infatti sostengono che l’amministrazione non organizza “nulla negli altri quartieri. Ma esiste solo il centro, anzi il lungomare”. Il quartiere umbertino “è trasformato in una Disneyland – tuonano quindi in merito al ‘ristorante sospeso’ – . E ne verranno ancora, purtroppo. Forse – puntualizzano – non resta che unirci alla invocazione apparsa di recente a San Nicola: ‘proteggici da le rizz vacand'”.
Mauro Gargano, amministratore del gruppo “Comitato salvaguardia zona umbertina” molto attivo su Fb precisa come “gli eventi promozionali che l’amministrazione propone, servono appunto per promuovere il territorio, ma non per fungere da promozione per chi organizza gli eventi o per gli amministratori che si possono fregiare delle cornici già attrattive”.
Pertanto lo stesso comitato di quartiere aveva promosso alla amministrazione “che questi eventi promozionali, proprio per far favorire la loro funzione di promuovere il territorio, fossero organizzati a turnazione nei diversi ambiti cittadini”. Invece, si chiede Gargano, “perché il Comune continua ad aumentare il divario tra centro e periferie?. Non siamo favorevoli al ristorante, dice, perché stiamo trasformando semplicemente la città in una Disneyland. A Bari di attrazioni ce ne sono già tante”.
Per Gargano quello del ristorante “è un evento temporaneo di quattro giorni che sicuramente non crea grossi problemi, ma denota la volontà del Comune di trasformare determinate ambiti in delle vetrine attrattive. Non si tratta di altro che di una conferma delle linea che adotta da anni l’amministrazione”. La zona dove sorgerà il ristorante “ha già grossi problemi ed è già sovraesposta con traffico congestionato e con carenza di parcheggi. E poi si tratta di un ristorante e l’operazione va a discapito dei ristoratori della zona. Mi sembra che ci sia la volontà di trasformare Bari non in una citta attrattiva per i turisti ma solo in un parco giochi”.
Solo qualche giorno fa, in occasione della festa patronale, i cittadini erano già insorti per l’installazione in via temporanea in largo Adua della giostrina per bambini ‘Scivolandia’. “Secondo voi se ne sentiva il bisogno in un ambito già oltremodo congestionato? – si domandavano. E ancora: “Come si coniuga questa struttura con il contesto architettonico e con il decoro urbano?” Ma non è tutto. I residenti lamentano la crescita esponenziale delle attività food e di ristorazione nel centro. Le conseguenze saranno gravi dicono: “Tra queste la cannibalizzazione delle altre attività commerciali e l’affermazione della mono coltura del food. La città – puntualizzano – pagherà un prezzo molto salato per queste miopi scelte dell’amministrazione e per la a mancata pianificazione degli insediamenti delle attività di somministrazione di alimenti e bevande. Siamo al far west”.