“Nonostante il grande impegno dell’assessore all’Agricoltura Donato Pentassuglia, la struttura regionale non è nelle condizioni di dare risposte concrete e il governo guidato da Michele Emiliano non è in grado di offrire una prospettiva affidabile alle aziende agricole. Tutto questo in un contesto in cui le principali filiere produttive sono in grave difficoltà per la contrazione dei prezzi dei prodotti agricoli e per l’aumento dei costi di produzione. Insomma, un mix dannoso per l’agricoltura, il lavoro e l’economia della regione. Queste sono le ragioni per le quali chiediamo agli agricoltori di protestare giovedì a partire dalle ore 10 a Bari sotto il palazzo dell’Assessorato all’Agricoltura. Abbiamo cercato sino all’ultimo un’alternativa diversa. Adesso, però, è giunto il momento di portare in piazza gli agricoltori del Barese, Brindisino, Leccese, Foggiano, Provincia di Barletta-Andria-Trani, Tarantino, la parte sana e produttiva della Puglia, per manifestare il nostro dissenso di fronte a questo mal governo”, evidenzia Luca Lazzàro, presidente di Confagricoltura Puglia.
“Siamo una delle regioni che non hanno fatto partire le misure a superficie nel nuovo Complemento di Sviluppo Rurale 2023-2027 (ex PSR). Sono strumenti finanziari essenziali per sostenere, tra le altre cose, proprio le coltivazioni biologiche e integrate: risorse importanti per sorreggere il bilancio delle aziende agricole. In questo modo la nuova programmazione europea parte proprio con il piede sbagliato, anzi non parte proprio. Considerate le disastrose esperienze legate al PSR 2014-2022 siamo fortemente preoccupati. A questo si aggiunge un altro tema annoso, la grave questione dei Consorzi di bonifica commissariati. Le cartelle di pagamento continuano a vessare gli agricoltori mentre i servizi di manutenzione del territorio sono inesistenti. Invece, il costo dell’acqua continua ad aumentare e non si riesce a comprendere quale sia la politica della Regione Puglia sulle tematiche dell’irrigazione e più in generale sull’acqua. Per non parlare – conclude – della lentezza nell’attuazione del Piano di rigenerazione del Salento. Il disastro del governo Emiliano sulla questione Xylella è sotto gli occhi di tutti