Prezzi da capogiro per la frutta e verdura nei supermercati. Sugli scaffali le ciliegie arrivano a costare anche 10 euro al chilo, quasi il doppio rispetto al costo medio che si aggira intorno ai 5-6 euro. A causare in questo periodo il notevole aumento dei prezzi sicuramente il maltempo che imperversa sulla Puglia (e non solo) ormai da giorni. Anche se comunque la filiera continua ad essere schiava dei costi energetici e di produzione insostenibili, che rischiano di mettere in ginocchio soprattutto i piccoli produttori.
Ma a mettere a rischio le ciliegie primizie è soprattutto il maltempo con pioggia e vento che si abbattono sulle colture, con i frutti che si stanno spaccando, nei giorni in cui la raccolta dovrebbe prendere il via. La denuncia arriva anche dalla Coldiretti Puglia, dopo che l’ennesima ondata di maltempo sta colpendo la Puglia con danni sulle ciliegie in campo e sugli ortaggi.
Le ciliegie pugliesi quindi tardano ad arrivare e, dove arrivano, sono vendute al doppio rispetto allo scorso anno. La Puglia è la maggior produttrice di ciliegie in Italia, detiene con le sue quasi 32.000 tonnellate – spiega Coldiretti Puglia – il 35% delle produzioni italiane e il 62% delle superfici investite pari a circa 19.000 ettari di terreno ed un fatturato di circa 22 milioni di euro. La produzione di ciliegie risulta concentrata nella provincia di Bari che da sola rappresenta il 96,4% della produzione regionale e il 39% del totale nazionale – aggiunge Coldiretti Puglia – con le sue 47 mila tonnellate la provincia di Bari è la prima provincia italiana per produzione di ciliegie raccogliendo il 34% della produzione nazionale.
La produzione di ciliegie subisce tra l’altro anche gli attacchi di insetti alieni, come la Drosophila Suzukii, il moscerino che attacca prevalentemente dei piccoli frutti specie con buccia sottile come la ciliegia, per cui, secondo la Coldiretti, va sostenuta e finanziata la ricerca con risorse orientate a sostenere metodi di lotta al parassita, come la lotta biologica attraverso l’introduzione in Puglia dell’Imenottero Ganaspis Brasiliensis, che potrebbe contrastare la diffusione della Suzukii nei nostri territori.