Prosegue la protesta degli studenti per il caro affitto. Nelle scorse ore, nel corso del flash-mob dell’associazione studentesca Link, tenutosi in mattinata in piazza Cesare Battisti, gli studenti hanno letteralmente trasformato la piazza in un “Monopoly” a cielo aperto. Obiettivo, evidenziare le difficoltà che, quotidianamente, sono costretti a vivere in termini di caro prezzi, ma non solo. “Più tutele sul diritto allo studio e revisione del canone concordato”, sono queste le richieste che gli studenti hanno urlato a gran voce elencando le proprie esperienze, come ad esempio i prezzi degli affitti nel Barese, questione già denunciata in passato da Borderline24. In via Giulio Petroni, per esempio, il costo di una stanza arriva a 350 euro, mentre in via De Rossi 420 euro. Di fatto, hanno ribadito più volte gli studenti “a Bari non si trovano affitti a meno di 300 euro”.
A queste problematiche vanno aggiunti gli “imprevisti”, per questo è stato scelto il gioco del Monopoly: uno studente, nel momento in cui affronta una spesa già onerosa come quella dell’affitto, deve tener conto anche di altri fattori. “Imprevisto – denunciano – non funziona la caldaia. Paghi 100 euro”. “Protestiamo contro la lesione del nostro diritto allo studio e all’abitare – evidenziano i ragazzi del collettivo di Link – abbiamo bisogno che si investa in residenzialità universitaria, che le politiche cittadine siano rivolte a garantire a tutti, studenti e lavoratori, un alloggio dignitoso a prezzi accessibili. Oggi moltissimi studenti si ritrovano senza un alloggio perché il mercato è saturo. Colpa anche della conversione di moltissimi degli immobili di Bari a residenzialità turistica. Secondo i dati Cerco Alloggio, nel 2022 sono stati caricati 450 annunci in meno rispetto al 2019. Vogliamo che si delinei un’idea chiara di sviluppo della città di Bari, una città universitaria che possa accogliere tutti gli studenti. Come associazione premiamo affinché le istituzioni mettano in campo progetti per ampliare i servizi abitativi offerti dall’Adisu. Quest’anno a Bari 700 studenti risultano idonei non assegnatari di posto alloggio. L’aumento di quest’ultimi, tuttavia è solo un passaggio per rimediare al problema” – concludono sottolineando che la richiesta è, nello specifico, quella di “regolamentare anche la residenzialità privata, attraverso tetti massimi agli affitti”, soprattutto per via di una situazione che, denunciano infine “è peggiorata dopo la pandemia”.
Foto Facebook Link Bari