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Spese veterinarie troppo alte, a Bari una visita può costare 85 euro

Una indagine sui costi 'elevati' per curare i nostri amici a quattro zampe

Pubblicato da: Adalisa Mei | Mer, 10 Maggio 2023 - 15:39

A Bari la visita dal veterinario del nostro amico a quattro zampe può essere davvero salata. Può arrivare a costare anche 85 euro, anche se ci sono alcuni centri o dottori che per curare il nostro animale chiedono solo 25 euro. In media quindi nel capoluogo pugliese, secondo una stima di Altroconsumo, la visita di un gatto o di un cane costa all’incirca 41 euro, contro i 50 di Milano e i 39 di Napoli. A Roma la media è di 43 euro e a Torino di 47 euro.

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L’indagine di Altroconsumo sul costo della prima visita per un cucciolo di cane di sei settimane è stata svolta al telefono nelle prime settimane di gennaio. “Abbiamo chiamato 149 tra ambulatori e cliniche veterinarie in sei città (Bari, Bologna, Milano, Napoli, Roma e Torino) – precisa l’associazione dei consumatori-  Abbiamo chiesto non solo il costo della prima visita, ma anche in che cosa consiste e se ci fosse un servizio di pronto soccorso. Infine, abbiamo domandato a quanto ammonta la spesa per l’applicazione del microchip, che per i cani è obbligatorio per legge”.

C’è una differenza notevole di costi tra una città e l’altra, mentre con i costi medi si va dai 39 euro di Napoli ai 50 euro di Milano. A Milano, Torino e Bari ci sono anche strutture che chiedono circa 80 euro. Inoltre, altro dato interessante: 20 ambulatori su 149 propongono una prima visita gratuita per conoscere l’animale. “In generale – spiega Altroconsumo –  possiamo concludere che gli ambulatori sono più economici delle cliniche. A differenza dell’ambulatorio più tradizionale, le cliniche sono strutture più grandi dove operano più veterinari, che possono avere orari prolungati e che offrono un servizio di degenza. Ma in cosa consiste la prima visita?

“Alcuni veterinari  – si legge nell’indagine di Altroconsumo – ci hanno detto che visitano il cane, controllando occhi, denti, orecchie, pelo, temperatura, battito cardiaco, respirazione, tono muscolare; in alcuni casi è incluso nel costo della prima vista anche l’esame delle feci, le vaccinazioni oppure la sverminazione. Quando non sono compresi nel costo della visita, si devono pagare a parte. Ad esempio, soltanto l’esame delle feci costa in media 23 euro. Il costo di una prima vaccinazione, invece, si aggira sui 10 euro. Insomma, alla fine della visita si rischia di pagare una bella somma. Dato che dalla nostra indagine comunque emergono differenze tra le strutture della stessa città, il nostro consiglio è di fare un giro di telefonate a più ambulatori e cliniche e chiedere nel dettaglio cosa è compreso nella prima visita e quali sono gli eventuali costi aggiuntivi, così da poter fare una valutazione più approfondita”.

 Nel 54% dei casi gli ambulatori sono aperti solo durante i giorni feriali e non sono reperibili fuori dagli orari di visita: il 17% dal lunedì al venerdì, il 37% anche di sabato. Il 27% ci ha detto che per le emergenze è possibile contattarli al telefono. Solo il 19% ha un servizio di pronto soccorso aperto 24 ore su 24, spesso però non è ad accesso diretto: bisogna prima telefonare. Di fatto a offrire un servizio di pronto soccorso a pagamento sono le cliniche veterinarie, mentre gli ambulatori dispongono di nominativi di strutture alle quali rivolgersi per le emergenze, anche perché non è detto che l’ambulatorio possa fare gli accertamenti del caso come radiografie o interventi chirurgici.

Per quanto riguarda l’applicazione (obbligatoria) del microchip in media, a Bari si spendono 34 euro mentre a Milano 49 euro (in media a Milano costa il 50% in più). Dopo aver applicato il microchip, il veterinario si occupa dell’iscrizione all’anagrafe. A Roma alcuni veterinari chiedono  8 euro in più per l’iscrizione. Si può applicare alla Asl e in genere costa di meno. È quello che succede ad esempio nel Lazio, dove il costo per l’applicazione del microchip e l’iscrizione presso l’Asl è di 28 euro. In Lombardia il costo è di 21,71 euro e comprende l’applicazione del microchip e l’iscrizione all’anagrafe.

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