Questa mattina, nella sala giunta di Palazzo di Città, il sindaco Antonio Decaro ha consegnato una targa di riconoscimento a Giacomo Adda, titolare della Adda Editore, per i 60 anni di attività che hanno reso la storica casa editrice barese un punto di riferimento per chi voglia conoscere il patrimonio culturale della terra di Puglia.
“Questa targa vuole essere il riconoscimento dell’amministrazione comunale al lavoro di un uomo e di un imprenditore che ha fatto della cultura una missione di cui, da cittadini baresi, abbiamo beneficiato tutti – ha esordito il sindaco Decaro -. Dal 1963 le opere pubblicate dalla Adda editore hanno raccontato Bari in tutte le sue forme e in tutte le sue evoluzioni, dando spazio alla storia della nostra città e della nostra terra, valorizzando le vicende e le imprese di tanti baresi e pugliesi che quella storia hanno contribuito a scriverla nel corso della propria vita. Oggi siamo qui per ringraziare e rendere merito a Giacomo Adda, che ha custodito la memoria della nostra città trasformando un impegno personale e civile in patrimonio collettivo. Con questa targa, dunque, la città di Bari vuole rendere omaggio alla qualità del lavoro della casa editrice Adda, con l’augurio di poter condividere altri sessant’anni di storia grazie alle nuove generazioni dell’azienda che potranno portare avanti questo impegno comune”.
Giacomo Adda, nel ringraziare per il riconoscimento ricevuto, ha ricordato come la casa editrice, nonostante le difficoltà del settore, possa contare su pubblicazioni dai contenuti introvabili in rete, caratterizzate da un apparato iconografico e da un impianto creativo estremamente ampi e curati. “Sulla città di Bari abbiamo pubblicato titoli per ogni tipologia di lettore: dai bambini agli adulti fino ai cultori della storia e dell’architettura locale. A breve pubblicheremo anche un volume pensato appositamente per le scuole medie, consapevoli che agli insegnanti spetta la responsabilità di raccontare la nostra città ai più piccoli. Oggi Bari è una città internazionale, una meta europea che ha bisogno di strumenti utili a veicolarne l’immagine e la storia: di qui la scelta di pubblicare anche in lingua inglese. La Adda editore continuerà a lavorare con dovizia e responsabilità per portare avanti la nostra missione”.
“La storia della casa editrice Adda si articola attraverso una vicenda culturale lunga sessanta anni con una grande attinenza, un grande dialogo con l’attualità – è il commento dell’assessora alle Culture Ines Pierucci, che per un imprevisto non ha potuto partecipare alla cerimonia -. Adda è il simbolo non solo di un certo modo di operare nel mondo dell’editoria, ma di un certo modo di guardare il mondo, riformato attraverso gli strumenti che la modernità ci offre e dei quali ogni giorno si avvale.
Giacomo Adda, che ho avuto l’opportunità di conoscere nella realtà dei Presidi del libro, ha sempre avuto un senso trascendentale dell’esistenza ma al tempo stesso ha operato in una dimensione culturale estremamente pratica e organizzativa e questo, secondo me, è un po’ la sua cifra distintiva: quella di un imprenditore del sud che ha saputo coniugare in modo efficace pensiero e azione”.