I dati Istat sull’inflazione di aprile preoccupano. Dopo una breve tregua, il tasso di inflazione torna infatti a crescere: secondo le stime preliminari si attesta all’8,3%, con un aumento del +0,5% su base mensile. A spingere al rialzo il tasso di inflazione sono soprattutto i prezzi dei beni energetici non regolamentati.
“La frenata dell’inflazione registrata negli ultimi due mesi era una illusione ottica dovuta al ribasso delle bollette di luce e gas e, una volta terminato l’effetto calmierante dei beni energetici, il tasso è tornato a salire in modo preoccupante – commenta il presidente Codacons Carlo Rienzi – L’inflazione all’8,3% equivale ad una maggiore spesa pari a +2.428 euro annui per la famiglia ‘tipo’, che sale a +3.144 euro per un nucleo con due figli, stangata causata dalla crescita ancora a ritmi sostenuti di voci come gli alimentari e il carrello della spesa, comparti che segnano rispettivamente +12,6% e +12,1% su base annua.
L’emergenza prezzi non è affatto superata – spiega ancora Rienzi – e il Governo farebbe bene ad intervenire con misure concrete per calmierare i listini, a partire dal taglio dell’Iva su alimentari e generi di prima necessità”.